Acqua, legno e ferro: a Darfo nasce la Valle degli opifici

La «Valle degli opifici» di Fucine di Darfo prende forma e concretezza. Da un lato c’è il signor Antonio Antonioli, che con risorse proprie ha già recuperato, a monte dell’abitato di Fucine, l’antico mulino ad acqua mentre oggi si appresta a completare la fucina con il maglio risalente al 1400. E dall’altro c’è l’Amministrazione comunale darfense, che grazie a un contributo della Fondazione Cariplo potrà ora occuparsi del recupero strutturale e del restauro conservativo e funzionale della segheria veneziana, mettendola a disposizione per scopi didattici.
Per la comunità
Il progetto globale, denominato «Dal bosco alla comunità, la Valle degli opifici attraverso il racconto del legno, abitare l’antica segheria» ha ottenuto 340mila euro dalla Fondazione Cariplo, su un intervento di recupero che cuba a quasi 600mila.

La segheria, realizzata in legno e ferro, è alimentata dall’acqua del torrente Re ed è stata acquistata dal municipio nel 2021, per avviarne il progetto di recupero e valorizzazione e trasformarla in un nuovo «social point» del Comune. Ovvero un luogo di incontro e confronto, di esperienze per artigiani, cittadini e per la comunità, fatto di spazi interni ed esterni da fruire. «Sarà uno spazio dove tornare ad abitare – spiega il sindaco Dario Colossi –, una palestra per non dimenticare le nostre radici e un laboratorio per ragazzi, studenti e turisti per vivere esperienze antiche ma sapienti. Il ferro, il legno e la farina, modellati dalla forza dell'acqua e dall'ingegno dell'uomo, sono creati con gesti antichi da fissare nella memoria. È un progetto che si inserisce in un percorso che, grazie all'uso della forza dell'acqua, per secoli ha consentito ai borghi di creare economia, lavoro e sussistenza».
L’iniziativa si realizzerà grazie alla collaborazione di Casa di Zaccaria e di K-Pax, oltre al sostegno del consorzio forestale Bassa Valcamonica, Associazione emigranti camuni, consorzio turistico Thermae&Ski, gruppo alpini Fucine, gruppo anziani Fucine e Associazione italiana amici dei mulini storici Aiams. Si tratta di un progetto culturale che consentirà anche di trasformare Darfo in una «città della cultura», grazie alla presenza di un percorso museale che già vede la presenza del Malp, Museo degli alpini, e del Museo Franca Ghitti (legata anch’ella all'utilizzo del legno come vocabolario di un linguaggio antico). «È un sogno che abbiamo inseguito per anni - conclude Colossi - e ora, grazie all'impegno di tante persone, siamo riusciti a raggiungere questo traguardo».
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