Accordo tra Provincia e comune di Ghedi: sì allo scambio di strade

Ora si va dritti all’obiettivo, perché non ci sono più giustificazioni. Lo ammette il vicesindaco, Giovanni Cazzavacca: «Nel pomeriggio formalizziamo la permuta delle strade tra il Comune di Ghedi e la Provincia di Brescia: noi gli diamo la tangenziale, loro ci consegnano il tratto finale della Sp65. A questo punto non ci sono più scuse: quella strada s’ha da fare».
Sia chiaro: questo non significa che domani entreranno in campo le ruspe. Per quelle serve tempo. Però l’intervento si farà: «Anche perché – precisa Cazzavacca – è una delle nostre priorità».
La situazione
Ricordiamo che, una ventina di anni fa, la Sp 65 Ghedi-Bagnolo era stata raddrizzata e allargata. Un lavoro che però non aveva coinvolto l’intero percorso: dall’intervento, infatti, erano rimasti esclusi i 6-700 metri di asfalto che dalla campagna portano alle prime case di Ghedi. Col risultato che, dopo aver viaggiato per alcuni chilometri i mezzi in arrivo da Bagnolo si trovano in una sorta di imbuto che li costringe a percorrere meno di un chilometro su una stradina stretta e pericolosa, che non ha neanche la banchina.
In questi anni il Comune ha più volte pensato di riqualificare quel tratto, ma non ha mai potuto farlo, perché la strada non era sua, ma della Provincia.
La svolta
Dopo anni di tira e molla, nel 2024, è partita un’interlocuzione che ha portato alla permuta formalizzata ieri. Grazie all’accordo, la tangenziale Ovest (di proprietà del Comune) è stata presa in carico dalla Provincia, che in cambio ha ceduto al Comune quelle poche centinaia di metri della Sp65. Al Comune è andato anche un pezzettino della Sp24 Brescia-Parma: il tratto che va dalla rotatoria per Borgosatollo fino alla casa cantonale, 200 metri più avanti. In questo modo il Comune, che era proprietario solo di un segmento della Sp24, ora ha competenza su tutto il chilometro di provinciale che, costeggiando il Naviglio, dal paese porta alla rotonda. A proposito della casa cantonale: «Oramai vecchia, cadente e inutilizzata – anticipa Cazzavacca –verrà demolita».
È improbabile che qualcuno la rimpianga: un cubo di cemento che da tempo è lì a far niente, affacciato come un allocco sulla provinciale.
Per la Provincia «il riordino garantisce la continuità della rete viaria extraurbana», inoltre «è un passo significativo verso la pianificazione più razionale e sostenibile della mobilità, in linea con gli obiettivi di efficienze, sicurezza e valorizzazione del territorio».
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