CronacaBassa

A San Paolo si era finanziato un bosco che c’era già

Il Comune aveva ricevuto 177mila euro dalla Regione, ma li ha dovuti restituire dopo le verifiche dei carabinieri forestali a seguito di un esposto degli ambientalisti
Uno scorcio del bosco del laghetto di San Paolo - Foto © www.giornaledibrescia.it
Uno scorcio del bosco del laghetto di San Paolo - Foto © www.giornaledibrescia.it
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«Hanno vinto i cittadini, ma soprattutto ha vinto la natura: il bosco del laghetto di San Paolo è salvo». A gioire e a dare la notizia è l’associazione «Amici per il laghetto».

La delicata questione risale al 2022 e riguarda un progetto che, grazie a un bando di Regione Lombardia finalizzato a creare nuove infrastrutture verdi, prevedeva la realizzazione di un’area verde. «Un controsenso e il tutto con grande esborso di denaro pubblico – puntualizza Matilde Vassalli, presidente del sodalizio –. Un polmone verde in quella zona esisteva già e con esso un ecosistema consolidato. Che senso aveva eliminarlo per far spazio a una nuova area verde?».

Così a novembre 2022 gli ambientalisti, e non pochi cittadini ai quali stava a cuore la questione, presentarono un esposto. «Gli accertamenti condotti dai Carabinieri forestali – continua la Vassalli – hanno confermato che nell’area esisteva già un bosco a tutti gli effetti e quindi hanno bloccato di fatto il progetto voluto dal Comune e approvato dalla Regione. In sostanza l’azione dei Carabinieri ha chiuso la questione, rendendo scontato l’esito del ricorso al Tar, la cui udienza è stata fissata nel mese di aprile».

Ma se per gli ambientalisti il risultato delle indagini svolte dai carabinieri forestali è una vittoria, per la Giunta Zernini rappresenta «una sconfitta per la comunità». «La scorsa settimana la Regione ha confermato, attraverso una delibera – precisa la sindaca Giancarla Zernini – la somma di 177mila euro per l’acquisto dell’area ribadendo la bontà del nostro progetto. Ovviamente come Comune abbiamo dovuto rinunciare alla parte di contributo inerente alla creazione del bosco. Un bosco che nel 2022 non c’era, chiaro che in questi due anni, essendo la natura materia viva, le piante e i rovi sono cresciuti andando a formare un bosco. Nel Plis quest’area non è ancora bosco ma, stando agli esiti delle indagini svolte dei Carabinieri forestali, è ovvio che ora verrà inserito. Quello che mi sento di dire è che alla fine in questa diatriba messa in atto per interessi personali nessuno ha vinto: il Comune ha acquisito un’area tutelata, ma la sconfitta per la comunità è indubbia».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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