A Paratico un nuovo quartiere dove ora si lavorano marmi e graniti

Il trasferimento della IDM di via Fiume, l’azienda di Paratico che lavora marmo e graniti in centro al paese, ha fatto un altro passo in avanti ed è sempre più concreta.
Trasformazione
Qualche settimana fa la dirigenza dell’impresa ha inviato al Comune la sua proposta di trasformazione dell’area (di 9.900 metri quadri) da artigianale a residenziale e commerciale, e l’amministrazione comunale l’ha accolta con una delibera di giunta datata 26 novembre 2024 in cui esprime il suo «parere favorevole», fatte salve le conseguenti valutazioni dell’Ufficio tecnico.
«Dare la possibilità alla IDM di trasferirsi, compiendo una scelta equilibrata che salvaguardi gli interessi dell’impresa e sia sostenibile per Paratico e chi a Paratico ci vive – ha già spiegato più volte il sindaco Carlo Tengattini - aprirebbe al paese la possibilità di dotarsi di nuove case, nuovi negozi e nuove aree pubbliche, generando spazi, percorsi e una nuova piazza, fondamentale per ricreare spazi aggregativi che oggi mancano in quella porzione di territorio edificato».
Più volume
In più lo spostamento degli spazi artigianali allargherebbe il percorso che conduce a due aree potenzialmente sviluppabili a fianco del lago e di fronte al lungolago di Sarnico, vale a dire le ex proprietà Rio e Rivatica, su cui sono attesi investimenti.
La proposta della IDM – fatta in variante ai dettami del Piano di governo del territorio - prevede l’aumento della volumetria reale del comparto di 1.200 metri cubi a destinazione commerciale, più l’aumento dell’altezza degli edifici da 9 a 13 metri, per consentire la costruzione di un piano in più nell’ambito. Nelle delibera del 26 novembre l’amministrazione comunale spiega la sua intenzione di assecondare la volontà di IDM, evidenziando che «la proposta corrisponde agli obiettivi del Comune, rivolti da sempre alla riqualificazione delle aree centrali del paese e nel caso specifico alla volontà dell’amministrazione di localizzare fuori dal centro un’attività produttiva che, per dimensioni e caratteristiche, è in contrasto con il tessuto edificato circostante».
Variante
La proposta è finalizzata all’attivazione di procedura di Piano attuativo in variante al Piano di governo del territorio, che per «aree edificate già presenti ammette le riconversioni nel limite della volumetria virtuale reale esistente, a destinazioni compatibili con la residenza».
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