A Brescia ci sono tre casi da Codice Rosso al giorno
Non si ferma l’emergenza per la violenza di genere e i reati che configurano il cosiddetto «codice rosso». Anche in questi primi 50 giorni del 2024 infatti si sono registrati una media di oltre tre episodi al giorno con un totale, aggiornato al 19 febbraio, che segna 164 nuovi procedimenti aperti al tribunale di Brescia dal primo gennaio 2024.
Una situazione che purtroppo dura da tempo se si considera che dal primo gennaio del 2023 alla stessa data, e sono circa 415 giorni, sono stati aperti 1.525 fascicoli. Si tratta di notizie di reato per violenza sessuale, stalking o atti persecutori e violenza domestica.
Dal primo dell’anno in corso, però, la Procura della Repubblica di Brescia, che vaglia ciascuno dei procedimenti aperti, ne ha definiti 91. Tra questi per 30 è stato chiesto il giudizio immediato, per 26 il rinvio a giudizio ordinario, in un caso è stato definito in direttissima e in 4 casi è stato chiesto il giudizio ordinario al tribunale. Per 18 segnalazioni è stata chiesta l’archiviazione, quattro sono passati ad altre procure per competenza territoriale e otto sono stati unificati ad altri fascicoli già aperti.
Per quello che riguarda gli episodi più gravi, poi, dai dati emerge che in sette casi è stata richiesta una custodia cautelare in carcere e in altri quattro gli arresti domiciliari. La grande maggioranza dei nuovi procedimenti aperti, 151, sono nei confronti di un solo indagato.
Un dato confortante è quello che riguarda la tempistica di definizione dei fascicoli. Dei 91 esaminati dall’inizio dell’anno infatti 70 erano stati aperti nei sei mesi precedenti.
Il tema del codice rosso è uno di quelli che, per numero di fascicoli trattati ogni anno, impegna maggiormente la Procura di Brescia. In occasione dell’apertura dell’anno giudiziario il Procuratore capo Francesco Prete aveva spiegato di aver deciso di cambiare nome al dipartimento che fino allo scorso dicembre è stato identificato come «soggetti deboli». Intervistato dal Giornale di Brescia aveva chiarito: «Nel piano organizzativo che sto scrivendo il dipartimento soggetti deboli cambierà nome e diventerà "dipartimento violenze di genere/domestiche" e aumenteranno i pm. Dai sei attuali passeranno a sette».
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