A Brescia calano i furti ma crescono le rapine e le violenze

L’analisi dei reati contro il patrimonio denunciati in provincia di Brescia tra il luglio del 2022 e il giugno del 2023 restituisce una fotografia non nuova della situazione ma che impone una riflessione. Se infatti diminuiscono, in maniera significativa, i furti a carico di ignoti, nell’ordine del 10% con oltre 110 casi in meno, le rapine, cioè i casi in cui il furto sia stato commesso con violenza o minaccia, sono quasi raddoppiate, passando dalle 155 del 2022 alle 287 del 2023.
Numeri in crescita, secondo i dati della Corte d'Appello di Brescia, anche per le estorsioni che sono passate da 155 a 173. Variazione meno significativa per quanto concerne le ricettazioni che passano da 326 a 365, in linea con Bergamo (352).
In più di un’occasione negli ultimi mesi i vertici delle istituzioni, ma anche il mondo della scuola e del sociale, avevano rilevato che in un quadro di generale calo della delittuosità preoccupa l’aumento dell’aggressività, in particolare tra i minorenni o i maggiorenni da poco. E le cronache ci hanno raccontato, nel periodo preso in esame, numerosi episodi di rapine, anche violente, tra ragazzi in centro storico ma anche nei parchi e nelle stazioni.
Il confronto
Una tendenza che si ritrova, seppure molto attenuata, anche nelle altre province del distretto e che portano, nel complesso, il dato di Brescia ad emergere anche paragonato a quanto rilevato a Bergamo, Cremona e Mantova. Calo, anche se meno marcato, dei furti e crescita, molto meno rilevante, delle rapine.
Buone notizie sul fronte degli omicidi stradali: dai 59 del periodo luglio 2021-giugno 2022 si è passati ai 43 dello stesso periodo dell’anno successivo con una significativa decrescita, mentre purtroppo sono stati di più i casi in cui si è ipotizzato un omicidio colposo commesso con violazione delle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro. Anche in questo ambito Brescia spicca rispetto al resto del distretto con 33 episodi contro i tre di Bergamo, i nove di Cremona e il solo caso di Mantova. Va detto però che le lesioni colpose in ambito lavorativo hanno segnato una contrazione di 87 unità.
Preoccupante invece la crescita dei reati «contro la libertà sessuale» che hanno segnato un aumento di 17 unità, arrivando a segnare quasi 300 casi mentre sono diminuiti i casi riscontrati di pornografia minorile e quelli di detenzione di materiale pedopornografico. Lieve decrescita per i reati di stalking, da 491 a 448, con una quarantina di casi in meno. Un numero da leggere nella più ampia casistica della maggiore presa di coscienza delle vittime e di una più spiccata propensione a denunciare situazioni di atti persecutori rispetto al passato. Sempre molto alti i numeri che riguardano le truffe, sostanzialmente in linea con quelli dello scorso anno, 2.319 contro 2.397. Tra queste però si sono praticamente dimezzate, scendendo da 330 a 176 quelle commesse «per il conseguimento di erogazioni pubbliche».
Un capitolo a parte lo meritano i reati contro la pubblica amministrazione, calati di quasi il 15%, passando da 936 a 815 episodi segnalati. Crescita anche sul fronte del riciclaggio con 91 reati rispetto ai 68 del periodo precedente.
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