A Breno un’antenna per il 5G scatena la rabbia di residenti e Comune

Sarà alta 30 metri: respinti i ricorsi al Tar dell’Amministrazione per l’intervento in corso nella frazione di Pescarzo
L'intervento è su un terreno privato © www.giornaledibrescia.it
L'intervento è su un terreno privato © www.giornaledibrescia.it
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Un amaro risveglio per diverse famiglie di Pescarzo, frazione di Breno: alcuni giorni fa, a pochi metri dalle loro finestre, hanno iniziato a operare escavatori e operai per realizzare le fondamenta di un’antenna per il 5G. Nessuno, in una delle zone più belle del paese, dove negli anni sono state realizzate diverse ville, sapeva nulla.

Ma la preoccupazione e le tensioni sono salite alle stelle quando è stato confermato che, a davvero pochi metri dalle abitazioni, su un terreno privato, era in via di realizzazione l’infrastruttura, alta circa una trentina di metri. Orizzonte sulle montagne alquanto compromesso, quindi, ma i timori non sono tanto per una questione estetica, che comunque resta, quanto piuttosto per la salute.

La protesta

I residenti si sono rivolti all’Amministrazione e il vicesindaco Luca Salvetti ha confermato che il Comune è stato informato della cosa solo poche settimane prima e ha presentato due ricorsi al Tar, entrambi respinti. L’ente, infatti, non avrebbe alcuna voce in capitolo per quel tipo di infrastruttura. È successa la stessa cosa alcuni mesi fa a Edolo, quando l’antenna è stata però installata nella zona industriale, vicino all’isola ecologica e, qualche anno fa, a Darfo, mentre a Nave, in Valtrompia, i cittadini sarebbero alle prese con una situazione analoga.

Dal Comune

L’Amministrazione ha anche proposto di spostare l’antenna in un prato fuori dal paese, distante alcune centinaia di metri, nei pressi dell’acquedotto, con un impatto certamente meno invasivo. Ma la soluzione non è stata presa in considerazione.

«È un modo dispotico di agire – dice amareggiato il sindaco Alessandro Panteghini – e il Comune non lo gradisce. È una vergogna che l’Amministrazione, per dare una bella piazza nella stessa frazione, ha dovuto sudare lacrime e sangue per i tanti vincoli, mentre ora ci sono già tutte le autorizzazioni, con la scusa dei fondi e dei tempi del Pnrr, senza chiedere o comunicare nulla. Gli amministratori, oggi, sono solo dei parafulmini e responsabili di tutto, possibile che non si abbia voce in capitolo?».

I cittadini si stanno organizzando per provare a opporsi nuovamente, ma il dado, a quanto sembra, «è ormai del tutto tratto». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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