Dal 27 ottobre nuovi scavi archeologici al Teatro Romano
Dopo quasi trent’anni dall’ultima campagna archeologica che l’ha riguardato e dopo i lavori propedeutici in estate, lunedì 27 ottobre partiranno i nuovi scavi del Teatro Romano di Brescia, destinati a riportare alla luce l’intero settore orientale del monumento, uno dei più vasti e significativi edifici da spettacolo dell’Italia romana settentrionale.
L’intervento

L’intervento, promosso e diretto dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia, segna una tappa cruciale in un percorso di conoscenza e tutela riaperto nel 2023 con la rimessa in luce e il restauro del settore inferiore della cavea. Gli archeologi lavoreranno per circa sette mesi, con l’obiettivo di ampliare la comprensione del teatro e garantire le migliori condizioni di conservazione del complesso, preparandolo a una nuova stagione di valorizzazione culturale.
Gli scavi si svolgeranno così fino al 2026, anno simbolico denso di significato: sarà infatti il bicentenario della scoperta della Vittoria Alata e dell’inizio dell’archeologia bresciana. Un legame che sottolinea la continuità di un percorso di ricerca e di riscoperta che, da due secoli, intreccia il volto antico della città con la sua identità contemporanea.
Il progetto complessivo di recupero e manutenzione straordinaria del teatro romano è sostenuto da un finanziamento ministeriale di 1,5 milioni di euro annunciato nel febbraio 2024, mentre il costo specifico dello scavo ammonta a 354.971 euro più IVA e oneri di sicurezza. A coordinarne l’esecuzione sarà l’archeologa Serena Solano, funzionaria della Soprintendenza, con la collaborazione della ditta reggiana AR/S Archeosistemi e dell’impresa di scavi Belleri Silverio & C. di Zone.
Accessibilità
Durante i lavori – che precederanno il successivo restauro delle strutture – i percorsi di visita dell’area resteranno chiusi al pubblico per ragioni di sicurezza. Tuttavia, il progetto prevede momenti di condivisione e divulgazione: visite guidate e aperture straordinarie del cantiere permetteranno ai cittadini di osservare l’evoluzione delle indagini e partecipare al processo di riscoperta.
Il settore occidentale del teatro resterà, per ora, non scavato e manterrà l’attuale assetto con il ponte di attraversamento. Questa scelta, spiega la Soprintendenza, consentirà di preservare la fruibilità del sito e di integrare in futuro gli interventi di manutenzione straordinaria e i progetti di rifacimento dei percorsi e rifunzionalizzazione di Palazzo Maggi Gambara, già avviati dal Comune.
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