West Nile, morto uno dei bresciani infettati

Si tratta di un 74enne residente a Cigole: il decesso è avvenuto il 4 agosto all'ospedale di Manerbio
WEST NILE, C'E' UNA VITTIMA
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È morto uno dei tre bresciani infettati dal West Nile, la Febbre del Nilo trasmessa dalla puntura di alcune zanzare. Si tratta di un 74enne residente nella Bassa, a Cigole, deceduto il 4 agosto all'ospeale di Manerbio.

«L'ho saputo solo oggi - spiega il sindaco di Cigole Marco Scartapacchio. - Dopo due anni di Covid non vorrei che la gente adesso vivesse la paura della Febbre del Nilo. Il Ministero della Salute ha rassicurato che solo nell'1% dei malati si sviluppano sintomi gravi. Quindi la mia gente deve rimanere tranquilla» ha concluso il primo cittadino.

Per quanto riguarda gli altri due pazienti che hanno contratto la malattia uno è in buone condizioni e sarà presto dimesso dall'ospedale, l'altro invece è emerso prima di una donazione del sangue.

La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.

I casi sono in Italia sono invece aumentati del 53% in sette giorni, toccando quota 144, con 10 decessi da giugno, di cui l'ultimo oggi proprio nel Bresciano. La Febbre del Nilo si sta diffondendo soprattutto nel Nord Italia: il ministero della Salute monitora attentamente la situazione ma, avvertono comunque gli infettivologi, raramente la West Nile porta a conseguenze gravi.

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