Violi all’attacco: «Cominceremo dalla rivoluzione della Sanità»

Malati cronici, autonomia e immigrazione le priorità del candidato presidente della Lombardia per l'M5S
LE PRIORITA' DI DARIO VIOLI
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«Credo più nella politica regionale che nella politica nazionale, ho scelto quello in cui credo: governare il territorio come presidente della regione Lombardia». È con queste parole che Dario Violi, candidato governatore in quota Movimento 5 Stelle, si presenta durante la sua visita alla redazione del Giornale di Brescia.

Riforma della sanità, immigrazione e autonomia delle Regioni sono i principali temi che il consigliere regionale uscente ha affrontato durante l’uscita della campagna elettorale. Una nuova sanità. Anzi, la demolizione dell’attuale riforma della sanità rappresenta proprio il primo atto di un ipotetico governo Violi, in caso di vittoria il prossimo 4 marzo. «Vogliamo la cancellazione della delibera sulla cronicità - ribadisce Violi -. Le persone più fragili non possono essere considerati né clienti né numeri. Devono essere prese in carico sul proprio territorio da specialisti, non da un call center. Devono essere create delle aggregazioni territoriali sanitarie h24 dotate di medico di base, psicologo e infermieri professionali che prendano in carico la persona nella sua fragilità e nel suo complesso personale e sociale».

  • Dario Violi durante la visita al GdB
    Dario Violi durante la visita al GdB
  • Dario Violi durante la visita al GdB
    Dario Violi durante la visita al GdB
  • Dario Violi durante la visita al GdB
    Dario Violi durante la visita al GdB
  • Dario Violi durante la visita al GdB
    Dario Violi durante la visita al GdB
  • Dario Violi durante la visita al GdB
    Dario Violi durante la visita al GdB
  • Dario Violi durante la visita al GdB
    Dario Violi durante la visita al GdB
  • Dario Violi durante la visita al GdB
    Dario Violi durante la visita al GdB

È una battaglia, quella portata avanti da Violi sul tema della sanità in questa campagna elettorale, mentre il dibattito politico ruota intorno al tema dell’immigrazione. Nelle scorse settimane sono in molti ad aver individuato nel programma pentastellato dei punti di convergenza con la Lega. Proprio da questo assunto si sono levate nuove polemiche su presunte affinità con il partito di Matteo Salvini. Ma Dario Violi smentisce: «Non tocca alla Lombardia gestire il problema dell’immigrazione. Quando Attilio Fontana e Giorgio Gori fanno finta di litigare sulla questione in realtà stanno coprendo una mancanza di vedute su altri ambiti. Noi abbiamo le idee chiare: è assolutamente necessario gestire un flusso, che oggi non è più in emergenza ma strutturale, con assunzioni stabili di commissioni che possano valutare lo status di rifugiato in tempi credibili e rapidi, così come a livello europeo. Oggi si impiega fino a 24, 36 mesi. Durante questa attesa - oltre alle coop che lavorano rispettando le regole - ci sono strutture che lucrano su questa povera gente. Noi vogliamo arrivare a 3, 6 mesi. La Lega ha sempre avuto tutto l’interesse a non risolvere il problema e urlare all’immigrato per trarne del consenso elettorale».

L’autonomia regionale. Ma chi oggi ambisce alla carica di presidente della Lombardia non può esimersi dal rispondere alle posizioni sull’autonomia regionale. «Credo molto nelle autonomie locali - conclude Violi -, sono stato il primo firmatario del referendum. Sono convinto che, secondo un principio di sussidiarietà, più le risorse vengono gestite vicino al territorio meglio i cittadini possono controllare come esse vengano utilizzate. È evidente che la proposta di accordo arrivata dal governo (5 punti su 23) non cambierebbe nulla per i lombardi. Bisogna inserire nuovi campi in cui la Lombardia dovrebbe essere autonoma: penso innanzitutto a ricerca e innovazione per le imprese e investimenti nell’università».

Violi, bergamasco di 33 anni, si mostra soddisfatto del proprio tour elettorale e indifferente ai sondaggi, che ad oggi lo danno tra Fontana e Gori. Alcuni mesi fa aveva promesso di attraversare la Lombardia con un camper pentastellato; «non abbiamo potuto - conclude - e sto girando con un auto ibrida, tenendo alta l’attenzione sulla tutela dell’ambiente».

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