Viaggi e vacanze all’estero, come si volerà?

Con la Fase 2 cresce l'attesa per la prospettiva dei viaggi. Ma molte sono le incognite
L'interno della cabina di un aereo passeggeri - © www.giornaledibrescia.it
L'interno della cabina di un aereo passeggeri - © www.giornaledibrescia.it
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Come voleremo dopo la pandemia? E quando si riprenderà a viaggiare? Potrò andare in vacanza in un altro Paese? Cosa bisogna sapere se si vuole prendere l’aereo?
Meno posti, biglietti più cari e imbarchi più lunghi. Così si prospetta il futuro prossimo dei viaggi in aereo. E quindi, neanche a dirlo, la fase 2 non sarà un gran momento per pensare di volare in un altro Paese senza preoccupazioni.

In questi ultimi mesi segnati dal lockdown, il traffico aereo in Europa è diminuito del 90% e quando i voli riprenderanno dovranno seguire regole precise, a cominciare da quella base e costante: la distanza di sicurezza. Che andrà rispettata in modo rigoroso sia all’interno dei mezzi che negli aeroporti. L’obbligo ha già suscitato la reazione veemente del numero uno di Ryanair, Michael O’Leary, che in un’intervista al Financial Times ha dichiarato che la low cost da lui diretta non riprenderà a volare se dovrà lasciare vuoto il posto centrale nelle file. Nessuno sa di preciso cosa succederà, contando che saranno i governi a stabilire le misure di sicurezza. La Commissione europea, insieme a Easa, l’agenzia per la sicurezza aerea, dovrebbe presentare a maggio alcune regole.

In Italia il Ministero della Salute impone ai voli in arrivo dall’estero che fra i passeggeri sia rispettata la distanza di almeno un metro e che si indossi la mascherina. La prima ipotesi è che anche nei prossimi mesi sulle tipiche file da tre posti per i voli di medio raggio il posto centrale dovrà rimanere libero. In realtà così non sarebbe mantenuta la distanza di sicurezza, ma per ora è il parametro su cui si ragiona: ciò significa che almeno un terzo dei posti dovrà restare vuoto. Per evitarlo, O’ Leary propone invece di introdurre il controllo obbligatorio della temperatura e l'uso delle mascherine.

Di conseguenza però, secondo lo Iata, l’associazione mondiale delle compagnie, queste misure potrebbero obbligare le aziende ad aumentare il prezzo dei biglietti fino al 50% in più per fare un profitto minimo. Cambierà anche la fase a terra del volo. Sono allo studio percorsi diversi per i passeggeri all'interno degli aeroporti, ma per ora è senza soluzione il problema degli assembramenti alla porta d’imbarco.

 

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