Via Stretta, il divieto fa discutere e molti non lo rispettano

Il Comune di Brescia e quello di Collebeato attiveranno un tavolo sulla viabilità in via Stretta dopo l'introduzione del nuovo senso unico
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Molti automobilisti non rispettano neppure il senso unico che il comune di Brescia ha istituito dall’8 gennaio in via Stretta, nella parte sotto il ponte della tangenziale ovest-Montelungo. 

Sarà perché a chi deve raggiungere la città da nord, Collebeato soprattutto, il nuovo percorso alternativo forzato non piace proprio. 

Per rispettare il divieto - il passaggio è concesso solo ad autobus e taxi - si è obbligati ad entrare in tangenziale oppure a imboccare via Triumplina

La Loggia, approfittando della nuova bretella di immissione in tangenziale in direzione sud inaugurata a dicembre (parte delle opere a scomputo del piano Paterlini Milesi) ha optato per il senso unico per evitare che 10 mila mezzi a giorno (lo stesso numero che in via Milano) attraversino Casazza e San Bartolomeo. 

Ai residenti di Collebeato, però, la decisione non piace, tanto che è partita una raccolta firme (un migliaio finora) per chiedere l'abolizione del divieto di accesso in via Stretta. 

Nella zona la viabilità è complicata: coinvolge tre comuni e tre quartieri. Lo sa il comune di Brescia, che - con incontri e riunioni - sta lavorando per limitare i disagi.

Nel frattempo il Comune di Brescia e quello di Collebeato hanno deciso di istituire un tavolo per gestire i flussi di traffico in transito nei rispettivi territori. In particolare, fanno sapere dalla Loggia, «via Stretta sarà oggetto di una rapida valutazione che assicuri la diminuzione del traffico di attraversamento dei quartieri Casazza e San Bartolomeo, consentendo comunque a chi proviene da Collebeato l’accesso diretto alla fermata della metropolitana Prealpino».

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