Via Riccobelli, il ricorso al Tar riapre il caso villette

A pochi giorni dalla scadenza dei termini previsti dalla normativa, il ricorso c’è
VIA RICCOBELLI: RICORSO AL TAR
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A pochi giorni dalla scadenza dei termini previsti dalla normativa, il ricorso c’è. Al centro ancora le nove villette di via Riccobelli (3.268 mq di nuove costruzioni), già protagoniste di un iter amministrativo e politico tribolato, la cui regia era passata nelle mani di Aldo Redaelli, il commissario ad acta nominato dalla Regione, che aveva bacchettato la Loggia per avere sforato i tempi a disposizione per espletare la pratica. Commissario che - con tanto di decreto - aveva rinviato la decisione definitiva a uno studio idrogeologico sull'area

Il punto fermo si è però ora trasformato in un punto e virgola: i privati - incassato il «no» del funzionario - non ci stanno. E hanno scelto di impugnare l’atto e presentare istanza di ricorso, bollando il provvedimento - attraverso la nota dell’avvocato Aldo Travi - cinque volte «illegittimo». I proprietari dell’area - Attilia Baresi e Davide Giustacchini - non chiedono la sospensiva dello strumento urbanistico. Ma chiamano in causa il Pirellone e la Loggia rivendicando l’annullamento dell’atto a causa di «violazioni di legge per eccesso di potere». Stando all’accusa cioè le motivazioni avanzate da Redaelli per non adottare il piano attuativo sarebbero illegittime. Tanto che l’impugnazione è accompagnata anche dalla richiesta di danni.

A mantenere la barra ferma sulla posizione della Loggia rispetto al caso è invece l’assessore all’Ambiente, Gianluigi Fondra. Che ribadisce: «Io non ho cambiato idea. Finchè non ci sarà l’analisi tecnica sul bacino del Celato ogni decisione è inopportuna e avventata. Serve l’esito dello studio, che dovrebbe essere pronto entro la fine dell’estate».

Quindi, il commento politico: «Se c’è stato un danno, i privati dovrebbero rivalersi su chi quel danno lo ha provocato, vale a dire chi ha concesso a suo tempo quelle volumetrie con leggerezza, ovvero l’allora assessore all’Urbanistica Paola Vilardi. Quel che stiamo facendo, seguendo questo iter, è garantire la sicurezza di chi dovrebbe andare ad abitare nelle eventuali nuove residenze e, ancor prima, dell’intero quartiere».

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