Vesco: «Io come Cané? No, ci ho solo creduto e ora punto al sei»
Ora è davvero nella storia della Mille Miglia. Andrea Vesco diventa il nuovo uomo da battere, dopo che ha centrato la sua quinta Freccia Rossa. La terza di fila, come solo un mostro sacro come Giuliano Canè era riuscito a fare tra il 1998 e il 2000. «È andato tutto bene» è il primo commento del pilota valtrumplino. Tutto bene perché lui, in coppia con Fabio Salvinelli, ha fatto sembrare tutto semplice. Andrea, hai vinto tre Mille Miglia di fila.
Sei il nuovo Canè? «No, non scomodiamo paragoni esagerati. Ci abbiamo messo del nostro, abbiamo la fortuna di fare parte di un team - noi con la squadra di Villa Trasqua - di persone molto valide, quindi è facile correre sapendo che c’è chi lavora durante l’anno per centrare il risultato. È vero, abbiamo eguagliato Canè: un successo a cui tenevamo molto. Non è facile vincere, non è facile ripetersi. Era un traguardo impensabile. Però ci abbiamo creduto».
Nel 2020 l’hai vinta con tuo padre, poi l’anno scorso forse è stata la più difficile con Fabio e ora questa. Quali le differenze? «Sono state tre Mille Miglia completamente diverse. Quella con mio papà l’abbiamo vinta con ampio margine, di fatto con una condotta di gara eccezionale dall’inizio alla fine. Nel 2021 con numerosi saliscendi in classifica, il superamento dell’equipaggio Belometti-Bergomi alla fine della terza tappa e il recupero da parte nostra. Quest’anno siamo quasi sempre rimasti in testa, senza mai accumulare tanto vantaggio, ma quanto bastava per correre un attimino più rilassati. È la mia quinta, sono molto contento. Anche Fabio lo è. Canè è a dieci, ma l’obiettivo per me ora sarà la sesta».
Nessuno ha centrato quattro vittorie di fila... «Sì, però noi ci proviamo sempre ogni gara, poi non è detto che ci riusciamo ogni volta. Mi fa piacere che quest’anno ci siano anche degli equipaggi, che già c’erano nelle scorse edizioni, ma che hanno fatto leggermente meglio. Questo fa ben sperare anche per una competizione più accesa in futuro».
Di sicuro questa edizione è stata la più calda... «Io credo che anche gli organizzatori abbiano delle scelte da fare. Ci sono dei pro e dei contro sia a maggio che a giugno, per noi e per gli organizzatori. Noi ci adegueremo a quello che verrà deciso, non possiamo certo farla spostare noi».
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Ma una Mille Miglia non si vince da soli. E quindi, Fabio Salvinelli, per te è la seconda di fila. Quanta soddisfazione? A Monza mi sono lasciato andare in un pianto liberatorio. Ero teso perché venerdì non entravano i tempi che volevamo, probabilmente perché abbiamo sofferto un caldo pauroso. Credo sia un’afa da record, nelle ultime 17 edizioni non ho mai patito una roba del genere. Non riesci ad avere la concentrazione giusta, mancano quegli zero e quegli uno che servono. La terza tappa è stata tutta così. Ieri mattina è iniziata peggio, però all’autodromo di Monza abbiamo finito al top. Alla fine il risultato è arrivato, grazie al mio driver, che è sempre il migliore».
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