Vertical Race, nuovo record con «vecchie» gambe

Nella corsa su per le scale della torre Cimabue ancora un successo per Dario Fracassi e Cristina Bonacina
Vertical Race alla Cimabue
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Nuovi record, «vecchie» gambe. Il podio della sesta edizione della Vertical Race, la corsa promossa da Us Acli di San Polo che ieri sera ha lanciato 70 atleti provenienti da tutto il Nord Italia a rotta di collo sui 400 scalini della torre Cimabue, ha restituito un risultato che molti, tra organizzatori e partecipanti, era assolutamente scontato. A segnar il miglior tempo assoluto sono stati ancora una volta il valtrumplino Dario Fracassi e Cristina Bonacina, marito e moglie che già lo scorso anno avevano strappato i titoli di categoria tra le 36 rampe del palazzone di via Cimabue. Questa volta un 2’23’’ per lui e un 3’05’’ per lei (precedenti 2’28’’ e 3’09’’).

«È andata bene, sono partito forte nei primi 400 metri piani - ha spiegato Dario, reduce da un week end tra Bratislava, Brno e Vienna per il Towerunning -. La competizione era aperta con due ragazzi lecchesi, molto forti». Per i Fracassi correre sui grattacieli è una passione diventata presto una specialità, tanto da spingere la Regione Lombardia a permettere ai due runner l’accesso al Pirellone per le sessioni di allenamento.

 

 

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