Verso Loggia 2018, la destra «civica» corre con Il Bigio

La candidatura a sindaco di Brescia dell’avvocato Leonardo Peli è in cerca di sostegno
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Anche il Bigio entra in campagna elettorale. La discussa opera del Dazzi, al centro di una mai sopita querelle sul suo ricollocamento in piazza Vittoria, campeggia infatti nel simbolo e nel nome di una delle liste civiche che si presenteranno alle elezioni amministrative primaverili. Il circolo culturale Pro Brixia - Il Bigio si è presentato ieri con programma e candidato sindaco (l’avvocato Leonardo Peli), «consapevole di quanto l’immagine scelta possa far discutere e dividere - afferma il suo presidente Gianni Motto -. Il Bigio non deve stare nascosto in un museo o in un magazzino, e così la pensano le 195 persone che in due giorni hanno sottoscritto la raccolta firme da noi avanzata, il piedistallo in piazza Vittoria è il suo posto».

L’«Era Fascista» - questo il titolo della statura simbolo del Ventennio bresciano - rappresenta però soltanto la punta di un programma elettorale «che ha l’obiettivo di far uscire Brescia dalla palude intellettuale e politica in cui è caduta - spiega il candidato primo cittadino Leonardo Peli. Non abbiamo legami né con la destra né con la sinistra ma vogliamo proporci come terza via. Proprio per questo correremo da soli e non ci schiereremo con altri candidati nemmeno in caso di ballottaggio».

Al momento hanno già aderito alla lista venti persone, «alcune con un passato di militanza in Msi e Alleanza Nazionale, altre provenienti da esperienze diverse e altre ancora nuove all’agone politico» spiega Motto, nell’attesa di poter depositare le oltre 300 firme necessarie per correre alla votazione in primavera. «Crediamo sia necessario rimettere mano sia alla programmazione urbanistica sia a quella della mobilità - evidenzia l’avvocato Peli presentando il programma di Pro Brixia-Il Bigio -. Ci vuole un maggiore controllo del territorio e una decisa spinta per rilanciare il centro storico. Tutto questo però nell’ottica di una Grande Brescia, perché ormai la città si estende ben oltre i confini amministrativi».

 

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