Valle di Mompiano, 200mila euro per risanare i boschi devastati

Una cifra che ondeggia tra seicento e mille: è il numero di piante morte per ettaro stimato dagli esperti in alcune zone della Maddalena, nella Valle di Mompiano, cioè il doppio di quanto si dovrebbe trovare in un bosco in buone condizioni. È questa la conseguenza pesante di alcuni eventi climatici accavallatisi negli ultimi decenni. A cui però adesso si sta per porre rimedio. Ci penserà la Fondazione Bobo Archetti Onlus, che si è appena aggiudicata un finanziamento a fondo perduto da Regione Lombardia per il miglioramento dei boschi di proprietà nella Valle di Mompiano.
Un tesoretto di 200mila euro (su un bando complessivo di 9 milioni) che l’associazione affiderà a due ditte locali per risanare entro il 2022 circa 32 ettari di terreno, in una zona che va dalla Polveriera fino alla cresta del Ronco Fiorentino, passando dalla Cascina Margherita per arrivare al Rifugio della Valle di Mompiano. «È l’intervento più grande fatto da privati negli ultimi quarant’anni sul monte Maddalena - racconta Marco Palamenghi, presidente della Fondazione Bobo Archetti Onlus -. La grande siccità del 2003 e le tempeste anomale del 2020 hanno danneggiato pesantemente porzioni estese di boschi. Così ci sono migliaia di piante morte a terra o ancora in piedi che vanno in parte rimosse, in parte sistemate, prima di procedere a ripiantumare».
I lavori saranno affidati in prima battuta alla Società agricola cooperativa ecotecnica valtrumplina, che ha già iniziato a occuparsi di un primo lotto e proseguirà fino a maggio. Da ottobre 2021 fino a dicembre 2022 invece si metterà al lavoro la Ditta Tanghetti Diego di Bovegno, tutto in accordo con quanto viene normalmente fatto anche nelle aree demaniali del monte. «Il Comune di Brescia sta facendo molto per tutta la zona del Parco della Colline - prosegue Palamenghi -. Il nostro desiderio è di coinvolgere privati che vogliono impegnarsi per questo bene comune, usando altri finanziamenti a fondo perduto così da espandere ulteriormente il progetto».
Ridurre l’impatto delle piante morte consentirà sia di salvaguardare le essenze di qualità sia di mantenere meglio il sottobosco e i numerosi sentieri che attraversano la valle. A quel punto, dice ancora il presidente della fondazione, si potranno valutare interventi di ripiantumazione per garantire la biodiversità della Valle insieme all’associazione «Gnari dè Mompià» e con la direzione del Parco delle Colline di Brescia. «Le persone stanno riscoprendo molto la Valle in questo periodo, complice anche il lockdown prolungato - commenta Palamenghi -. Ma in realtà è una zona che sta conoscendo una nuova fioritura da quando è stata sistemata la Polveriera e il rifugio è tornato attivo».
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