Vaccinazione, l'odissea telematica finisce in un centro privato

Un gioco dell’oca. In cui si cerca (invano) di arrivare al traguardo. È con queste parole che un 75enne con patologie definisce il sistema di Ats Brescia dopo aver provato a prenotare la propria vaccinazione antinfluenzale. Il primo pensiero va alle difficoltà che un non nativo digitale può riscontrare navigando nel mare magnum del web. E allora via alla prova empirica, fingendosi un utente interessato ad aderire alla campagna vaccinale.
Primo passo. Il primo step è alla portata, collegandosi al sito di Ats alla voce «Campagna vaccinale antinfluenzale 2020/2021» nell’area cittadini. Fino a qui tutto bene. Una premessa sull’importanza della prevenzione dai virus dell’influenza campeggia in testa alla pagina, poi le prime informazioni di merito: la campagna è iniziata il 19 ottobre con la somministrazione ai pazienti cronici, poi «agli inizi di novembre entrano in campo le Asst, che inizieranno a vaccinare i soggetti fragili ricoverati o seguiti in ospedale e donne in gravidanza e in periodo “postpartum”, i pediatri di libera scelta, che inizieranno a vaccinare i propri pazienti fragili di ogni età, e le Rsa, le Rsd e le Css che inizieranno a vaccinare i rispettivi ospiti».
Finalmente si apre un piccolo squarcio per rivolgersi ad uno dei centri vaccinali dell’Asst del territorio, «le cui sedi e recapiti sono reperibili ai seguenti link»: Spedali Civili, Garda, Franciacorta. Clic sulla prima voce, che rimanda a una pagina riservata dell’Asst del Civile: anche qui si ripete la medesima introduzione, poi ecco le informazioni.
Prima quelle per pazienti ricoverati e presi in carico più fragili e complessi e per donne in gravidanza (che possono vaccinarsi dal 3 novembre), poi per i bambini «fragili» e infine, «sempre nella seconda metà di novembre», per le categorie strategiche (donatori di sangue, medici e personale di assistenza, forze di Polizia, Vigili del fuoco).
Tre link alimentano la speranza, ma tutti rimandano allo stesso file pdf con l’elenco dei centri vaccinali. Due per Brescia e hinterland, due per Valtrompia e Brescia Ovest. E quelle 26 sedi vaccinali messe a disposizione del Comune? Nessuna traccia. Intanto la scelta cade sul centro vaccinale «superstite» di Gussago, ma al numero di telefono indicato non risponde nessuno. Nulla di fatto. E se non appartengo a nessuna di queste categorie?
Basta tornare sulla pagina precedente per avere più dubbi di prima. «In seguito al completamento dell’offerta, in base alla disponibilità dei vaccini - si legge -, anche le persone che non appartengono alle categorie per cui è prevista la somministrazione gratuita del vaccino antinfluenzale potranno accedere alla vaccinazione con modalità che saranno in seguito comunicate».
A mettere la parola fine all’odissea virtuale è il nostro lettore, che dopo aver cercato informazioni per giorni, ha telefonato ad una clinica privata: «Sì, loro lo fanno, ma a pagamento con un costo di 55 euro e una disponibilità che arriva ai primi di dicembre».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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