Utero in affitto, coppia assolta in appello

Assolta in appello coppia bresciana già condannata per alterazione di stato dopo la nascita di due gemellini a Kiev con utero in affitto
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Gemellini nati con utero in affitto, assolta in appello coppia bresciana
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La Corte d’Appello ha assolto una coppia bresciana che era stata condannata a 5 anni e 1 mese di reclusione per alterazione di  stato in seguito alla nascita di due gemellini, nati a Kiev il 23 maggio 2011. Un caso di utero in affitto. La prova del Dna aveva stabilito che i bambini erano sicuramente figli dell'uomo, ma non della donna. Per i giudici di primo grado, lei non li aveva partoriti, simulando al contrario un parto cesareo.

«I miei assistiti si sono rivolti in Ucraina ad una clinica per l’infertilità e sono ricorsi alle tecniche di procreazione medicalmente assistita» ha spiegato l’avvocato Carolina Margani, legale della coppia bresciana. «La signora - ha aggiunto l’avvocato Margani - è a tutti gli effetti la madre dei due bambini proprio perché la legittimità di quello che loro hanno fatto è stata una condotta che hanno tenuto in un Paese straniero e non hanno quindi commesso alcun reato per quanto riguarda la maternità. I certificati dello stato di nascita dei due bambini devono prevedere quindi l’iscrizione della donna in qualità di madre». 

In primo grado, con la condanna per la coppia, i giudici avevano ordinato all'anagrafe la cancellazione per la donna della qualità di madre dal certificato di nascita dei due bambini. La Corte d'Appello, prosciogliendo marito e moglie, ha revocato il provvedimento.

 

 

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