Ussoli abbassa le saracinesche della sua gastronomia per sempre
Le vetrine di via Paitone all’angolo con via Capriolo, sono state un riferimento per generazioni di clienti. La salumeria e gastronomia Ussoli, che rappresenta autenticamente la storia del quartiere del Carmine degli ultimi 65 anni, ha chiuso la saracinesca l'altra sera e non la riaprirà più.
Un altro negozio storico che cede le armi e impoverisce il carattere bresciano del vivere quotidiano nel centro. Una processione di clienti preoccupati ha riempito, nell'ultimo giorno, gli spazi cui erano tanto affezionati e increduli hanno voluto sentire dal titolare, Paolo Ussoli, che ha ricevuto dal padre Alberto l'attività iniziata come piccolo nell'allora bottega Franchini a soli 13 anni, le ragioni di tale scelta.
«Mi spiace e piangerò molte sere ancora per la mia decisione - spiega Paolo - assumendone tutte le responsabilità, ma i tempi sono maturi per cambiare rotta e pensare ad impegni differenti anche se nel medesimo settore alimentare». In oltre sessantacinque anni, il padre Alberto (sempre al fianco della moglie Daniela) è stato il riferimento del circondario. Bastava fare un salto, da lui e dal figlio Paolo, per capire che per loro è stato lungamente «mestiere e cuore».
Tanta gente deve loro riconoscenza. Sovente è capitato di vederli incartare un panino e passarli rapidi a chi non poteva pagarlo. La gastronomia Ussoli ha concluso così il suo cammino con grande rammarico degli affezionati clienti che vivono nella zona.
«Tant'è - commenta Paolo, ritirando dalla vetrina le targhe ricevute quale riconoscimento dell'attività svolta con tenacia -, da qualche anno si è rallentato un po' tutto e altre vicende mi hanno convinto ad intraprendere una strada alternativa. Con tanta nostalgia nel cuore e qualche notte insonne alle spalle, per decidere in totale serenità». Basta lasagne appena sfornate, spiedo bresciano, brasati e piatti tipici della tradizione culinaria bresciana. «La nostra città sta cambiando e non sempre si possono seguire le proprie aspirazioni - ammette Paolo Ussoli -. Di necessità virtù e rimbocchiamoci le maniche in altri lidi».
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