Un'americana... alla Piccola

Emerge una bomba d'aereo americana nell'area della Piccola velocità: oggi arrivano gli artificieri
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Come un’eco che giunge da lontano, durante le operazioni di bonifica dell’area della Piccola Velocità, una bomba d’aereo lanciata dagli Alleati è spuntata nell’area della Piccola Velocità.

La sua localizzazione è stata permessa grazie all’impiego di un rilevatore di masse metalliche nel corso delle operazioni di bonifica da ordigni bellici che stanno interessando l’intera area su cui sorgerà la futura Piattaforma Logistica. Durante i sondaggi della squadra di intervento della società «ABC» di Firenze - Divisione Bonifica, l’ordigno è stato individuato e portato alla luce ad una profondità di circa due metri.

«Uno scavo delicato proprio per le dimensioni della bomba che ad una prima analisi ha rivelato essere una bomba americana da 250 libbre (125 chili)» ha spiegato uno dei tecnici dell’impresa. Immediato l’allarme a Questura e Prefettura per il coinvolgimento degli artificieri per la messa in sicurezza, il disinnesco e tutte le operazioni di polizia conseguenti all’eventuale brillamento.

Come detto la bomba d’aereo dovrebbe essere americana, dotata di due spolette, una a percussione ed una ad accensione ritardata a combustione. Appartiene evidentemente alla considerevole percentuale di bombe non esplose a causa di spolette difettose o quote di sgancio errate che sono rimaste interrate fino ai nostri giorni.

Va peraltro detto che in genere, all’epoca, i velivoli sganciavano grappoli di questi ordigni, dunque non è da escludere che la bomba sia la sola nella zona, sottoposta a feroci azioni da parte dei militari alleati nell’ultima guerra. Immediata ieri la presenza degli agenti della Questura sul posto: è recente il caso di un’esplosione nella notte a Fermo di una bomba interrata dal 1940.

L’esplosione ha sconvolto i binari della ferrovia ed ha sorpreso tutti, al pari di altri casi di ordigni riattivatisi dopo tanti anni di quiescenza nella terra. Del resto ogni residuato bellico che siano bombe d’aereo, granate o bombe da mortaio, contiene esplosivo, il quale raramente perde del tutto la propria capacità detonante. Nel maggio del 2003 ad Ostiglia sempre nella notte una bomba d’aereo ancora interrata (e mai trovata) è esplosa abbattendo due cascine. Nell’aprile del 2006 nei pressi del Cimitero di Cervinara (AV) è esplosa un’altra bomba nella notte. Anche nella Piccola, dunque il rischio è alto: bombe dirompenti di vario peso e potenza e spezzoni sono stati lanciati dalle stive dei Liberator ed ora saranno materia del lavoro degli uomini del 10° Reggimento Guastatori di Cremona.

Mentre i tempi pionieristici degli artificieri muniti di chiave inglese vengono consegnati al passato, sarà la «chiave a razzo» attivata da un comando remoto e mossa da due cartucce da 12,7 mm a svitare la spoletta dell’ordigno. Un «volantino» che sviterà la spoletta (spesso con filetto sinistro) l’allontanerà dall’esplosivo della bomba. Ora si tratta di capire se per il brillamento della bomba si dovrà procedere allo sgombero delle abitazioni adiacenti alla vasta area.

Roberto Manieri
 

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