Una fondazione per salvare villa Trainini, «gioiello d’arte»

La casa-museo creata e decorata completamente dal pittore è in vendita: a rischio un luogo unico. Il figlio lancia un appello
Villa Trainini sorge nel cuore di Mompiano vecchia, circondata da un brolo di frutta e fiori - © www.giornaledibrescia.it
Villa Trainini sorge nel cuore di Mompiano vecchia, circondata da un brolo di frutta e fiori - © www.giornaledibrescia.it
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Ultima chiamata per la casa-museo. L’abitazione di Mompiano, dimora e studio di Vittorio Trainini (1888- 1969), l’ultimo grande freschista bresciano a cui si devono decine di cicli pittorici nelle chiese della provincia, è da tempo in vendita. Il passaggio in mani private dell’edificio - una dimora di impianto seicentesco che l’artista trasformò in abitazione per sé e la famiglia, decorandone ogni centimetro quadrato secondo il proprio stile che guardava al grande artigianato dal Rinascimento alle «Arts and Crafts» - ne comprometterebbe non solo la conservazione, ma significherebbe la dispersione dell’archivio - centinaia di dipinti, bozzetti, cartoni e libri - e l’impossibilità di mettere a disposizione del pubblico una vera e propria casa-museo, gioiello in cui ogni dettaglio parla d’arte e di cultura.

Le prospettive. Per impedire quello che una inconciliabile diversità di vedute tra gli eredi sta rendendo inevitabile, il figlio di Vittorio, Gianluigi Trainini, sta ora ipotizzando di costituire una associazione, o meglio ancora una fondazione che possa prendersi carico dell’intero patrimonio. «Ho 85 anni, e il mio timore è che le scelte attuali diventino irreversibili - commenta -. Lancio un appello agli enti, alle istituzioni, ai privati sensibili a questi temi, affinché si possa dare vita ad una fondazione a cui affidare il patrimonio ma soprattutto la sua valorizzazione. Sarebbe un peccato che la testimonianza dell’opera di un artista che tanto ha lasciato in città e provincia venisse perduta». Non si tratterebbe solo di acquisire l’immobile liquidando gli eredi, ma di farsi carico dell’archivio.

Sogni d’oro: la cameretta dei bambini è un incanto di immagini fiabesche - © www.giornaledibrescia.it
Sogni d’oro: la cameretta dei bambini è un incanto di immagini fiabesche - © www.giornaledibrescia.it

La Fondazione che già gestisce il Castello di Padernello si è detta disponibile ad ospitarlo temporaneamente in caso di necessità, ma non è in grado di far fronte all’impegno finanziario della valorizzazione.

Anche se proprio nel castello della Bassa era già programmata per la scorsa primavera - e sarà rimessa in calendario appena possibile - una esposizione dedicata al pittore, dopo quella allestita dalla Aab nel settembre del 2019 con una sezione anche nella villa stessa.

Dettagli preziosi nella sala d’ingresso - © www.giornaledibrescia.it
Dettagli preziosi nella sala d’ingresso - © www.giornaledibrescia.it

La mostra e il video. A Padernello potranno essere esposti non solo dipinti e bozzetti, ma soprattutto gli immensi cartoni utilizzati da Trainini per gli affreschi lasciati in decine di chiese in provincia, molte delle quali nella Bassa (da Padernello a Quinzano, Bagnolo, Alfianello, Pievedizio, Offlaga, Isorella, Pavone, Mairano...) e il modello - oltre un metro di diametro - della cupola di Cristo Re a Brescia. Intanto, l’associazione culturale Willyco ha realizzato un documentario sulla figura di Trainini, che ricostruisce con interviste e video d’epoca anche inediti la figura dell’ultimo grande maestro dell’affresco bresciano.

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