Un progetto per recuperare e rilanciare due aree a Forno d'Allione

Recuperare un'area e rilanciarla sul mercato con produzioni di nicchia, magari nel campo della tecnologia. Corrado Scolari - sindaco di Berzo Demo - mette in pista una proposta-progetto per rimettere «le cose a posto» a Forno d'Allione, zona nobile (un po' decaduta, per la verità) dell'industrializzazione camuna.
«La questione - ammette Scolari - è troppo complessa perché un solo Comune o un'Unione di Municipi possano risolverla. Vanno coinvolti gli Enti superiori, a Cominciare da Provincia e Comunità montana fino alla Regione».
Da qui è nata la delibera discussa e approvata lo scorso 22 giugno dalla Giunta dell'Unione dei Comuni della Valsaviore (oltre a Berzo Demo, ne fanno parte Cedegolo, Cevo, Saviore e Sellero), documento - spiega ancora Scolari - «con cui vogliamo ipotizzare una nuova alba per Forno d'Allione che, dalla Union Carbide fino alle aziende attive ancora oggi, è stata il fulcro dell'industrializzazione della Valcamonica».
Il progetto è articolato su due livelli: ambientale e produttivo. Se si vuole rilanciare Forno d'Allione bisogna prima completare la bonifica dell'area Selca (azienda in mano al curatore fallimentare) e la messa in sicurezza delle discariche ex Graftech. Quando i tasselli ambientali saranno nuovamente al loro posto, per Scolari non esiste nessuna possibilità che non preveda «un riutilizzo delle aree in chiave produttiva o artigianale».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato