Un «Cuore amico» che batte per la solidarietà e la fratellanza

Sono stati consegnati i riconoscimenti per la ventinovesima edizione del premio «Cuore Amico»
  • La consegna dei riconoscimenti del premio Cuore Amico
    La consegna dei riconoscimenti del premio Cuore Amico
  • La consegna dei riconoscimenti del premio Cuore Amico
    La consegna dei riconoscimenti del premio Cuore Amico
  • La consegna dei riconoscimenti del premio Cuore Amico
    La consegna dei riconoscimenti del premio Cuore Amico
  • La consegna dei riconoscimenti del premio Cuore Amico
    La consegna dei riconoscimenti del premio Cuore Amico
  • La consegna dei riconoscimenti del premio Cuore Amico
    La consegna dei riconoscimenti del premio Cuore Amico
  • La consegna dei riconoscimenti del premio Cuore Amico
    La consegna dei riconoscimenti del premio Cuore Amico
  • La consegna dei riconoscimenti del premio Cuore Amico
    La consegna dei riconoscimenti del premio Cuore Amico
  • La consegna dei riconoscimenti del premio Cuore Amico
    La consegna dei riconoscimenti del premio Cuore Amico
  • La consegna dei riconoscimenti del premio Cuore Amico
    La consegna dei riconoscimenti del premio Cuore Amico
AA

Andare sulle strade del mondo, percorrerle per portare solidarietà e promozione umana: un impegno fatto proprio dai tanti missionari che lavorano in silenzio ad ogni latitudine, celebrati ieri (al polo culturale diocesano di via Bollani) con il XXIX premio «Cuore Amico».

Uomini e donne, religiosi e laici, impegnati nei territori dove si sono trovati a vivere in Africa, Asia o America Latina, portando la loro fede che si fa promozione umana rispondendo ai più svariati bisogni, esercitando «la santità che non è una condizione irraggiungibile - come ha più volte ribadito il vescovo, mons. Pierantonio Tremolada -. È una dimensione che riguarda la vita di tutti noi, una prospettiva verso la quale ogni cristiano è chiamato a indirizzare la sua esistenza. Perché nel cammino della vita ci siamo tutti e la santità è davvero lo spazio vitale in cui muoverci».

Dopo l’introduzione del presidente dell’Associazione Cuore Amico, don Flavio Dalla Vecchia, e la coinvolgente «regia» del direttore del GdB Nunzia Vallini, il riconoscimento è stato assegnato a cinque missionari che svolgono la loro attività in giro per il mondo. Tra i premiati suor Nadia Monetti e suor Loredana Monetti, che appartengono entrambe alle Piccole Figlie di San Giuseppe; la prima lavora da anni in Kenya aiutando i bambini orfani e ammalati di Aids, mentre suor Loredana è attiva in Georgia in diverse opere che accolgono persone senza fissa dimora e anziani soli.

C’è anche Almea Bordino, missionaria laica residente in Etiopia. È nella capitale, ad Addis Abeba, che Almea si occupa di malati e bisognosi, senzatetto e ragazzi di strada, e don Ernesto Sirani, sacerdote del Movimento «Operazione Mato Grosso» con il quale, dal 1975, si adopera per aiutare i contadini peruviani che vivono sulle Ande, ma anche i giovani che in quelle zone sarebbero a rischio disoccupazione e miseria.

Novità del 2019, destinata a diventare permanente, è un ulteriore premio voluto dalla «Carlo Marchini Onlus», che ha deciso di unirsi a Cuore Amico premiando con 10mila euro un missionario vicino alle proprie finalità istituzionali. Quest’anno l’assegno è stato destinato al sacerdote salesiano don Roberto Cappelletti, per il suo impegno evangelico a favore di bambini e ragazzi delle comunità indigene di Iauareté, area remota sulle rive del Rio Negro nell’Amazzonia brasiliana. In tutto, la 29esima edizione del premio ha distribuito 150mila euro.

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia