Udaberri, 30 anni di aperitivi da festeggiare a tempo di rock

Il locale di Lamarmora festeggia domani i 30 anni di attività davanti alla chiesa di San Giacinto
© www.giornaledibrescia.it
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«Allora ci vediamo più tardi per l’aperitivo da Uda». Una frase che tanti bresciani hanno pronunciato migliaia di volte. Uda non è altro che Udaberri Berri, il locale-pub di Lamarmora che compie 30 anni. Compleanno speciale, da festeggiare sabato in piazza Giacinto Tredici con birra, stand gastronomico e il concerto dalle 20.30 di Charlie & The Cats.

E se Uda è il nome con cui tutti identificano il posto, Gengi (all’anagrafe Angelo Bianchetti) è il soprannome dello storico proprietario. Ragazzo del quartiere innamorato della Spagna, che nel 1987 di ritorno da un viaggio a Pamplona e San Sebastian con l’amico Marco Zanola decide che... sì, anche a Brescia si può creare un locale di stampo iberico, con quell’idea dell’«aperitivo lungo» ancora sconosciuta a una città abituata ad uscire a cena o dopo.

Tutto nasce dopo l’estate, «quando io e Marco - racconta Gengi - torniamo dalla Spagna con il sogno di aprire un bar. Impossibile farlo lì come avremmo voluto, così proviamo a tastare il terreno in città. Un giorno mio padre mi dice: «Guarda che vicino alla chiesa di San Giacinto, dove vai tu a prendere il ghiacciolo finita la Messa, il proprietario vuole passare la mano. È un amico, vai e vedi se puoi realizzare il tuo sogno». Da lì nasce Udaberri Berri. «Prendiamo spunto da un posto visto a San Sebastian, che si chiama proprio Udaberri Berri. In basco significa "Primavera nuova", di fatto una frase di buon auspicio perché tutto possa fiorire. L’idea è quella di dare un’impronta spagnola anche nel nome e così decidiamo di iniziare un viaggio che per me dura tuttora».

Uda parte subito bene anche se non è in centro città: Marco e Gengi sono due motociclisti, le compagnie arrivano. Senza contare che ai ragazzi di Lamarmora e quartieri limitrofi non pare vero di avere un locale alternativo a pochi passi da casa. «Abbiamo deciso fin dall’inizio di puntare su un orario diverso, quello dalle 18 alle 22: per questo, sempre prendendo spunto dalla Spagna, decidiamo di avere un buffet al banco e di non portare le cose al tavolo. Una scelta che vale anche oggi, perché mi piace avere un rapporto diretto con i clienti mentre sono dietro al bancone». 

Nel ’92 Marco lascia la barca per girare il mondo, arrivano altri collaboratori tra cui Gigi, ma soprattutto Nadia e Chiara, che ancora oggi affiancano Gengi al locale. «Ogni tanto penso che da 30 anni questa è la mia vita e mi chiedo come abbia fatto a resistere tanto: da una parte credo ci sia la costanza, dall’altra il fatto che qui la gente si sente come a casa. Anche se vieni da solo, puoi sempre trovare qualcuno con cui fare due chiacchiere. Sai quante coppie ho visto nascere o "scoppiare" qui? Senza contare gli amici che negli anni mi hanno portato prima i figli, poi i nipoti: tre generazioni...».

La Spagna resta il punto di riferimento, anche se Gengi un pezzo «se l’è portato a casa» visto che da anni è sposato con Pilar, spagnola doc, supporto materiale e psicologico. Insieme hanno avuto due splendide bimbe, «quelle a cui racconto che magari un giorno aprirò un locale a Conil de la Frontera, in Andalusia».

Intanto però la base è a Brescia, a Lamarmora, dove domani nel piazzale della chiesa di San Giacinto verranno idealmente spente 30 candeline. La festa inizierà alle 18.30: tante spine di birra, lo stand gastronomico curato dall’oratorio a cui andrà parte del ricavato della serata, ma soprattutto dalle 20.30 la musica dei Charlie & The Cats. E allora «per l’aperitivo, ci vediamo da Uda».

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