Tutto sulle «voting machine» lombarde, altrimenti dette tablet

Ecco quello che c'è da sapere sulle «voting machine», i tablet che domani saranno la novità della consultazione in Lombardia
Touch. Un tablet di prova - © www.giornaledibrescia.it
Touch. Un tablet di prova - © www.giornaledibrescia.it
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Chiamateli pure tablet, se volete, ma il nome ufficiale è voting machine, che fa molto Silicon Valley, anche se siamo nella Po Valley. Oggetti misteriosi - affiancati da una letteratura complottista su possibili attacchi di hacker che non aspetterebbero altro che sabotare il referendum in programma domani - i 24mila tablet sono diventati famosi per i 23 milioni di euro spesi dalla Lombardia per acquistarli dalla società olandese Smartmatic, ai quali va aggiunto il costo dei 7.000 assistenti digitali ai seggi. Il presidente Roberto Maroni ha però assicurato che le voting machine resteranno a disposizione delle scuole sedi di seggio.

Non subito, però: prima dovranno fare ritorno in Regione, dove verranno riconfigurati per funzionare come tablet. L’operazione di voto è semplice: niente carta e matita nel seggio, solo schermo touch. Si clicca sul tasto verde «inizia» e si sceglie tra «sì», «no» e «scheda bianca».

Se si sbaglia o si cambia idea, si può modificare la propria preferenza solo una volta, prima che appaia la schermata conclusiva. Cattiva notizia per gli annullatori seriali di schede: non si può fare, anche se i Radicali, i quali sostengono che il voto elettronico non sia sicuro, invitano a una sorta di cyber annullamento, con dichiarazione standard da rilasciare al seggio (la trovate online).

Nel Bresciano ci sono 1.038 seggi con oltre 3.000 tablet. Oggi verranno installati nelle sedi di voto, ma ne resteranno diversi a disposizione degli assistenti digitali: in caso di problemi tecnici, dovranno cambiare entro 30 minuti la macchina in avaria. I tablet sostitutivi sono stati consegnati loro direttamente da Smartmatic tanto che alcuni in questi giorni se li sono proprio tenuti in casa.

Una volta concluse le operazioni, dal tablet verrà estratta una sorta di scheda usb con tutti i dati, che verrà poi portata in una busta sigillata al Comune di competenza, i cui tecnici provvederanno a inviare i risultati a Milano, dove avverrà il digital spoglio vero e proprio. Si finisce di votare alle 23, c’è chi dice che per le 24 sarà tutto finito. Il 5% dei seggi farà da tester e sarà dotato di stampanti per mettere su carta ogni singolo voto, in modo da verificare i dati registrati tablet.

E gli hacker? Le macchine non saranno in rete e verranno alimentati da batterie esterne, ma il pericolo cyber è sempre dietro l’angolo, avvertono gli esperti smanettoni. Vedremo.

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