Tutti i Santi, i bresciani mancati nel 2020 di cui fare memoria

C’è chi si è distinto per il suo impegno politico, chi invece ha avuto in dono grandi doti sportive e le ha messe pienamente a frutto con fatica e impegno. E poi c’è chi ha dedicato la vita a raccontarci, perché non ce ne dimenticassimo, gli orrori della guerra. Ancora, vite dedicate a guidare importanti aziende bresciane senza dimenticare la vicinanza al prossimo. Dall’industria, alla cultura passando per lo sport fino ad arrivare alla solidarietà, in queste giornate dedicate al ricordo dei nostri cari che ci hanno lasciato vogliamo ripercorrere alcune delle personalità illustri che hanno dato lustro alla loro vita e a Brescia e che sono scomparse a partire da novembre del 2020.
Un elenco ovviamente non esaustivo, ma forzatamente parziale, abbiamo scelto alcune figure che simbolicamente rappresentino tutti i bresciani che abbiamo pianto in questi dodici mesi. Speriamo che almeno la pandemia possa essere presto un ricordo da raccontare al passato, e che fare memoria di questo tempo possa essere l’occasione per migliorarci anche un po’.
Partiamo dal ricordo di una persona che pur non essendo bresciano di nascita ha trovato a Brescia la terra dove realizzarsi al meglio, lo scorso 14 ottobre è morto a 98 anni Gino Trombi, parmense di origini, banchiere illuminato (e gentiluomo) che fu presidente di Banca lombarda e poi di Fondazione Banca San Paolo di Brescia, ente solidale che guidò per oltre vent’anni. In questi ultimi giorni è scomparsa Elena Ravizza, mezzosoprano originario di Sulzano, nata nel 1974, aveva sempre diviso la sua passione per la musica fra la fisarmonica classica e il pianoforte. A inizio ottobre ci ha invece lasciato Roberto Pegoiani, classe 1949, campione d’Italia con il Brescia rugby nel 1975.
Risalendo nella memoria fino a marzo, due gli addii nel campo della politica. A inizio mese è scomparso Adelio Terraroli, avrebbe compiuto 90 anni a luglio, fu segretario provinciale del partito comunista e poi parlamentare dal 1960 al 1968, fu anche consigliere comunale in Loggia e consigliere regionale. Il 12 marzo è invece morto Ettore Isacchini, esponente politico di Forza Italia, aveva 77 anni, dal 2003 al 2018 era stato presidente dell’Aler.
Sul fronte degli industriali bresciani, due lutti nella famiglia Camozzi a distanza solo di un mese. A inizio giugno è scomparso a soli 53 anni Ettore Camozzi, dirigente del Gruppo Camozzi, multinazionale dell’automazione industriale. A inizio luglio addio invece a Geromino Camozzi, fratello del cav. Attilio e di Luigi, fondatore del Gruppo; Ettore era suo nipote. Il 5 aprile era scomparso Angelo Viviani, classe 1922, alpino che aveva combattuto in Russia, per tutti era l’alpino con il colbacco, «sono stato salvato grazie al mio cappello» raccontava ad ogni incontro, e quello era diventato il suo segno distintivo.
In luglio l’addio a una figura simbolo della Franciacorta, il conte Pietro Catturich Ducco, imprenditore agricolo (e fondatore della famosa cantina a Camignone di Passirano) oltre che cultore di ornitologia, aveva 96 anni. In agosto addio al giornalista Angelo Onger, aveva 84 anni, era stato direttore di Madre. Non si può infine non citare il poeta statunitense Lawrence Ferlinghetti, riferimento della Beat Generation, aveva 101 anni, la sua famiglia era di origini bresciane.Il ricordo dei morti.
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