Turisti da mezza Europa alla scoperta di Brescia che «parla inglese»
Dall’inizio dell’anno di Capitale della Cultura, sempre più turisti affollano le vie di Brescia. Chi per passaggio, chi per passaparola, per scoprire qualcosa di nuovo, e infine, chi per ritornare. In una calda mattinata di fine luglio camminano rilassati e incuriositi da una città italiana che non è ancora così famosa, ma che sa donare piacevoli scoperte.
In piazza Vittoria passeggiano Jan e Marek, due amici che vengono dalla Slovacchia. Con le rispettive famiglie vanno alla scoperta del Castello: «Siamo arrivati a Brescia ieri. Il caldo non è un problema: la settimana scorsa eravamo in Sardegna». Deduciamo che non è la loro prima volta in Italia: «La gente qui è gentile. Almeno una persona che parla inglese c’è sempre». Non è la prima volta in Italia nemmeno per Julia e la sua famiglia, in arrivo dalla Svizzera. «Siamo qui di passaggio, in realtà vogliamo andare a Venezia» ci raccontano tra le persone in piazza Duomo, mentre fanno una foto tutti assieme con il loro cane.
Tanti stranieri, ma chi visita Brescia abita anche molto vicino. All’imbocco del corridoio Unesco Elena e Valeria sono intente a guardare le indicazioni sulla loro cartina. «Siamo venute con il treno da Milano. È una vergogna per i milanesi non conoscere Brescia!». Il loro programma della giornata è già definito: «Vogliamo vedere il Pugile e la Vittoria Alata, poi il teatro Grande, e se rimane tempo, la Pinacoteca. È tutto vicino, per noi la cosa più semplice è muoversi a piedi».Da un museo all’altro
Proseguendo lungo via dei Musei, incontriamo i tedeschi Christoph e Franka, con i loro bambini. Non è la loro prima visita alla Leonessa: «Siamo venuti quattro anni fa. La città ci è rimasta impressa perché è molto bella. Ora vogliamo vedere quello che ci manca, cominciando dal museo di Santa Giulia». Nessuno dei visitatori incontra particolari problemi: né dal punto di vista della lingua, né dei trasporti o dei servizi.
Sotto il Capitolium Diego sta facendo una fotografia alla sua compagna Patricia. «In realtà non siamo turisti, siamo qui per lavoro, ma ci fa piacere visitare un po’ in giro» raccontano in italiano con un leggero accento spagnolo, perché vengono da Cordova, in Spagna. Concludiamo il nostro racconto alla Pinacoteca Tosio Martinengo, dove verso l’ora di pranzo c’è ancora qualcuno intento a immergersi nell’arte. Tra questi la studentessa Giada di Pontevico. La cosa che apprezza di più di Brescia? «La metro. Si arriva ovunque».
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