Truffa alle imprese con false Pec e e-mail: le menti sono due bresciani

Si tratta di un 80enne di Ospitaletto e di un 60enne della città raggiunti, con altre cinque persone, dal provvedimento dell’obbligo di firma
Due bresciani mettevano in atto le truffe ai danni di imprenditori
Due bresciani mettevano in atto le truffe ai danni di imprenditori
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Sono due bresciani le menti della serie di truffe ai danni di piccole e medie imprese operanti sull’intero territorio nazionale che avrebbero fruttato mezzo milione di euro finito su conti esteri. Si tratta di un 80enne di Ospitaletto e di un 60enne della città raggiunti, con altre cinque persone, dal provvedimento dell’obbligo di firma disposto dal gip su richiesta del sostituto procuratore Carlotta Bernardini.

A cominciare le indagini gli agenti della Polizia Postale di Crotone a cui una delle vittime aveva sporto denuncia: i truffatori usavano e-mail e Pec apparentemente riconducibili ai principali istituti bancari italiani per promuovere falsi finanziamenti per l'industria.

Era prospettata alle società la possibilità di accedere a contratti di finanziamento per piccole e medie imprese garantiti da Cassa Depositi e Prestiti a condizione di sottoscrivere una polizza assicurativa, con versamento di un premio unico corrispondente al 1,2% o 1,4% della somma erogata. Il pagamento confluiva su conti correnti esteri nella disponibilità degli indagati che poi sparivano. Le perquisizioni hanno permesso di accertare che la truffa era ancora in corso.

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