Trovato in meno di due giorni il furgone rubato alla coop di disabili

Erano serviti due anni per raccogliere i fondi necessari, tra donazioni e iniziative. È bastata una notte per farlo sparire nel nulla e lasciare, letteralmente, a piedi le persone con disabilità assistite della cooperativa. Un furgone attrezzato che nella notte tra martedì e mercoledì è stato rubato dalla sede della cooperativa sociale «La Rondine» di Mazzano. Per fortuna però la buona sorte ha avuto il volto di una donna che, dopo aver visto il post della cooperativa che denunciava il furto sui social, ha riconosciuto il Qubo abbandonato in un parcheggio a Caionvico e si è messa in contatto con i responsabili che si sono precipitati a recuperare il mezzo.
In poche ore, per fortuna, si è passati dallo sconforto al sollievo e l’amarezza del giorno prima ha lasciato posto alla speranza di poter presto ripartire, una volta valutati e riparati eventuali danni.
Mercoledì era stata la giornata dello sconforto per un furto che, al danno economico, ne aveva aggiunto purtroppo uno più pesante e odioso, perché colpisce le persone più fragili, privandole di un servizio essenziale.
Amara scoperta
Per la cooperativa sociale La Rondine di Molinetto di Mazzano quello di mercoledì è stato un risveglio doloroso: all’apertura della sede di via Mazzini 85, responsabili e operatori si sono resi conto che uno dei mezzi in dotazione e adibito al trasporto di persone in sedia a rotelle era stato rubato. Non uno a caso, ma il Fiat Qubo acquistato con le raccolte fondi promosse negli ultimi due anni, l’ultima delle quali tenutasi a Natale. «Quel veicolo lo abbiamo in uso dalla fine di marzo dopo averlo comprato, con tanta fatica, grazie alle donazioni delle famiglie e degli alpini e di chi ha sostenuto le nostre lotterie. Lo abbiamo attrezzato con pedana e comandi per il trasporto di carrozzine e applicato i nostri loghi. Neppure abbiamo fatto in tempo a fotografarlo con le scritte». Ma ciò che faceva più male «è che chi lo ha rubato, non ha semplicemente sottratto un mezzo, ma stava negando a persone con difficoltà la possibilità di fare una vita di qualità».
La cooperativa La Rondine, infatti, oltre all’assistenza agli anziani, è impegnata nel sostegno a persone disabili con servizi che ne potenzino le autonomie e ne favoriscano l’inclusione sociale.
La svolta
Il tam tam social ha portato bene e ieri pomeriggio il Qubo è stato trovato: «Ora possiamo far ripartire le attività con i ragazzi e ritroviamo un po’ di fiducia nel mondo che il furto ci aveva tolto. Ringraziamo la signora Alessandra che ha riconosciuto il mezzo e lo ha segnalato alle forze dell’ordine».
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