Trismoka Challenge 2023: tre studenti passano alla finalissima

È avvenuta ieri, lunedì 17 aprile a Paratico. Oggi continuano le sfide a colpi di caffè per i restanti sei alunni delle scuole alberghiere
Martina Venturini, Kevin Staiano e Giancarlo Magrini - © www.giornaledibrescia.it
Martina Venturini, Kevin Staiano e Giancarlo Magrini - © www.giornaledibrescia.it
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Kevin Staiano del Cfp Zanardelli di Clusane, Giancarlo Magrini del Cfp Galdus di Milano e Martina Venturini del Cfp Canossa di Brescia sono i primi finalisti del «Trismoka Challenge 2023». I tre studenti si sono sfidati ieri pomeriggio a colpi di caffè, cappuccini e bevande a base di diverse miscele nella sede della torrefazione di Paratico, uscendone vincenti. Pure talentuosi i loro colleghi che, però, non sono riusciti a raggiungere il punteggio sufficiente per passare alla finalissima in programma venerdì al teatro Le Muse di Flero e sono quindi tornati a casa.

Impegno

A sfidarsi sotto gli occhi dei giudici e del responsabile della formazione di Trismoka Michael Boffelli sono stati in sei: oggi si replica, sempre a Paratico, con i restanti sei alunni delle scuole alberghiere che hanno aderito tra Brescia, Bergamo e Milano.

Difficile immaginare che il caffè possa abbinarsi bene all’olio del Garda: eppure uno dei concorrenti ha stupito la giuria portando al bancone un cocktail che, complice anche l’aggiunta di panna, vedeva i due ingredienti abbinarsi molto bene. Tra accoppiamenti azzardati eppure vincenti - come anche la miscela Costa Rica mescolata con la vodka alla pesca -, importantissima per la buona riuscita della prova dei ragazzi è stata anche la capacità di rispettare la tradizione che vede il cappuccino fatto con la corona giusta e la tazza riempita alla perfezione. Particolari che potrebbero sembrare non fondamentali, eppure sono tutt’altro che superflui per servire al banco o al tavolo un cappuccio che risulti gradevole sia al palato, sia alla vista.

Nulla va lasciato al caso, e i ragazzi lo sapevano bene. Tutti, vista anche la giovane età, prima o dopo sono stati traditi dall’emozione nell’arco dei 15 minuti concessi per ogni prova. Piccole disattenzioni o mancanze che non sono sfuggite all’occhio dei giudici, pronti ad annotare sulle rispettive schede, che i concorrenti hanno poi potuto visionare per rendersi conto di come fosse andata la prova. Nel complesso, però, ognuno dei ragazzi ha dimostrato creatività, precisione e tanta voglia di mettersi in gioco. Essendo molto giovani, avranno tutto il tempo necessario per migliorarsi e diventare degli ottimi professionisti.

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