Trenta candeline... in quota per il rifugio Baita Iseo

In questi giorni, una domenica di trent'anni fa, veniva inaugurato in il rifugio Baita Iseo, giusto ai piedi di quello splendido blocco di Dolomite che è la Concarena. La festa era conclusione di un complicato lavoro che si era preso una decina d'anni di impegno, lungo sei dei quali era rimasto aperto, con saltuaria costanza, il cantiere che era servito a trasformare una vecchia baita d'alpeggio in un edificio non certo lussuoso, ma accogliente.
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In questi giorni, una domenica di trent'anni fa, veniva inaugurato in il rifugio Baita Iseo, giusto ai piedi di quello splendido blocco di Dolomite che è la Concarena. La festa era conclusione di un complicato lavoro che si era preso una decina d'anni di impegno, lungo sei dei quali era rimasto aperto, con saltuaria costanza, il cantiere che era servito a trasformare una vecchia baita d'alpeggio in un edificio non certo lussuoso, ma accogliente.

Era la conclusione di un lungo lavoroer era l'inizio di una vicenda che fino ad oggi ha dato molte soddisfazioni soprattutto al Cai di Iseo: erano stati proprio i soci della sottosezione, allora guidata da Tonino Antonioli (che con l'apertura del rifugio coronava un sogno e concludeva la sua esperienza di «reggente») a farsi carico della mano d'opera; molti altri iseani avevano messo mano alle loro risorse personali con donazioni di vario genere permettendo così che l'utopia si trasformasse in realtà.
La Baita sarebbe poi divenuta, oltre che rifugio alpino, anche teatro di incontri culturali spesso d'alto livello, in ambito naturalistico, ma non solo.

Ora è giunto il momento di festeggiare il compleanno. La celebrazione avverrà in due tranches: la prima nel paese che fu comunque «campo base», giusto per usare un termine alpinistico, e che continua (e continuerà) a dare il nome al rifugio: Iseo, appunto. Venerdì alle 20.30, nella sala civica del castello Oldofredi, ci sarà una serata durante la quale verranno proiettate molte immagini che forse possiamo già definire «d'epoca», relative ai lavori che condussero alla nascita del rifugio.La serata sarà allietata dalle armonie del coro Isca e si concluderà con un rinfresco.

Domenica, poi, i festeggianti si sposteranno al rifugio, che è situato a 1.335 metri di altitudine, nel Comune di Ono San Pietro e che da molti anni è gestito, con grande soddisfazione di tutti, da Venanzio Zana: in questo caso chi è interessato può direttamente chiamare, per i dettagli e per prenotarsi, al numero 328/0914879.
 

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