Treni, ritardi e soppressioni: l'anno nero dei pendolari

Sulla Brescia-Bergamo l'Indice di affidabilità è oltre i limiti per undici mesi su dodici. Lo testimoniano i numeri della Regione
TRENI, 2018 "ANNO ZERO"
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Che il trasporto ferroviario regionale sia considerato un pessimo servizio per i pendolari, non è una novità. Adesso però a certificarlo ci sono anche i numeri.

Il 2018 si conferma anno nero sulle linee Brescia-Bergamo, con ben undici mesi su dodici che hanno registrato livelli oltre i parametri di tollerabilità definiti da Palazzo Lombardia, sulla Brescia-Parma e la Brescia-Cremona dove si salvano solo due mesi in un anno. Unica isola felice la Brescia- Iseo-Edolo. Soppressioni, ritardi e disservizi gettano quindi l’ennesima ombra sulla gestione di Trenord, la società per metà di Trenitalia e per metà della Regione che fa girare i treni dei pendolari in Lombardia.

Ogni mese la Regione monitora il livello di servizio sulle linee ferroviarie lombarde. In sostanza su ciascuna direttrice viene calcolato mensilmente un «indice di affidabilità». Vengono sommati i ritardi superiori ai 5 minuti accumulati dalle singole corse a cui si aggiungo i dati dei treni soppressi: più alto è l’indice, peggiore è stato il servizio.

Superato lo «standard minimo di affidabilità» (5% per la rete Fs, 4% per i binari di Ferrovie Nord Milano), agli abbonati Trenord viene riconosciuto uno sconto del 30% sull’abbonamento, che scatta tre mesi dopo. Nei giorni scorsi, per esempio, sono stati resi noti gli indici di affidabilità del servizio erogato ad agosto: su 40 direttrici, solo 15 hanno rispettato gli standard. Su tutte le altre ritardi eccessivi e quindi sconto per gli abbonati, che sarà riconosciuto a novembre.

La linea peggiore per i pendolari di casa nostra è la Brescia-Bergamo. Ha un indice di «in-affidabilità» ormai a due cifre, il che non è un buon segnale. Per trovare un mese con ritardi accettabili, bisogna risalire al settembre 2017. Anche la Verona-Brescia- Milano mostra livelli preoccupanti, sempre oltre gli standard minimi da gennaio. Treni caldi d’estate e freddi d’inverno, convogli strapieni, ritardi e disservizi.

La Brescia-Parma e la Brescia-Cremona continuano la loro agonia, linee semi dimenticate dove i mesi senza bonus sono una rarità. Alla fine solo la Brescia-Iseo-Edolo risulta non essere mai al di fuori dei livelli minimi.

Di soluzioni al problema si parla da anni ma al momento i pochi rimedi messi in campo sono stati poco fruttosi. Dopo l’incontro a fine agosto del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana con il nuovo Ad delle Ferrovie Gianfranco Battisti, si attende l’arrivo di altri treni sulle linee lombarde. Nove a novembre usati, altri 8 nelle prossime settimane più 25 nei primi sei mesi del 2019, sempre usati. Il prossimo anno sono finalmente attesi i 15 convogli nuovi in produzione nelle officine Hitachi di Pistoia. Sperando che bastino a rilanciare il servizio.

 

 

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