Trasporti a rischio, l'ipotesi di un hub tamponi a Castenedolo

Da domani scatta l'obbligo del Green pass al lavoro, ma il 20% degli autisti operanti su Brescia non è vaccinato. La proposta della Fai
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AUTOTRASPORTATORI NEL CAOS
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In vista di domani, quando il Green pass diventerà obbligatorio per accedere ai luoghi di lavoro, sono diversi i settori per i quali categorie e sindacati temono particolari difficoltà fino al rischio di uno stop. Uno di questi è il settore trasporti, che ha già annunciato scioperi e manifestazioni in tutta Italia.

Intanto però la risposta bresciana pare essere già delineata. «Secondo le nostre stime sui 25mila autisti che operano a Brescia in conto proprio e conto terzi, il 20% non è attualmente in possesso di un Green pass. Quindi stando alle prescrizioni del decreto del Consiglio dei Ministri, ben cinquemila lavoratori da domani non saranno in grado non solo di poter accedere alle aziende dove movimentano le merci, ma potenzialmente anche di lavorare sui camion».

La possibile soluzione

La valutazione della Federazione Autotrasportatori Italiani (Fai) di Brescia, attraverso le parole della Segretaria provinciale Giuseppina Mussetola, descrive una situazione che potrebbe effettivamente portare come ricaduta al blocco della consegna delle merci. «Per questo stiamo valutando come Federazione di riaprire l’hub dei tamponi che a suo tempo era stato ospitato nella struttura dell’Autoparco, all’uscita del casello di Brescia Est a Castenedolo, per permettere a tutti gli autisti privi di vaccinazione di almeno ottenere un pass provvisorio ogni 48 ore (con il tampone rapido, meno preciso) o 72 ore (con il molecolare, più preciso) per entrare negli uffici o nelle aziende».

L'autoparco a Brescia est
L'autoparco a Brescia est

L’anticipazione di Mussetola tiene conto della necessità che emerge dal comparto: «In queste ore i nostri telefoni squillano al massimo: le aziende non conoscono le regole, gli autisti men che meno e la richiesta di informazioni trova come limite il clima di emergenza che ci vede proiettati anche a livello istituzionale». Per poter creare l’hub a Castenedolo «servono autorizzazioni e condivisioni da cui non possiamo prescindere. Tuttavia questa potrebbe essere una risposta adeguata e su misura per far fronte all’emergenza. Da parte nostra portiamo avanti anche questa ipotesi di servizi garantiti». 

Le richieste al governo

Intanto è per domani che la Federazione nazionale nutre qualcosa di più delle aspettative: «Chiederemo al premier Draghi e al ministro Orlando l’apertura urgente di un tavolo di confronto, anche con tutte le altri parti sociali, per esaminare e trovare risposta alle tante criticità e ai tanti nodi irrisolti dell’autostrasporto», a partire dal rispetto dell’obbligo di Green pass in tutti i luoghi di lavoro «ma anche al rispetto dello stesso regime per i lavoratori che vengono dall’estero in Italia. I nostri dipendenti di fatto sono fermi, ma se il vaccino Sputnik non è riconosciuto in Europa, come faranno a continuare a lavorare gli autisti provenienti dai Paesi europei dell’Est che sono state vaccinate con lo Sputnik, non valido per ottenere il Green pass in Italia? I controlli vanno fatti all’ingresso delle frontiere». 

La richiesta al ministero è quindi di una deroga o di una proroga, «che tuttavia non è prevista dal decreto», continuano dalla Fai. Restano a rischio paralisi «interi settori strategici nella nostra provincia: dalla logistica e trasporti per le forniture dei generi di prima necessità al comparto sicurezza. Per questo siamo molto preoccupati per l’economia e la tenuta delle imprese.

Gli autisti in Italia

Camion in un parcheggio
Camion in un parcheggio

Il 90% delle merci in Italia viaggia su gomma e diversi autisti potrebbero essere sprovvisti di certificato verde. Inoltre molti di loro sono stranieri e magari immunizzati con vaccini non riconosciuti. «Il rischio paventato dai sindacati del settore è che eventuali problemi determinati dalla mancanza del Green pass (e quindi l’assenza dei lavoratori) possa avere un notevole un impatto sulle imprese di trasporto e logistica e conseguenti ricadute sul commercio stesso» ha detto il ministro delle Infrastrutture Giovannini. In questo settore la percentuale di non vaccinati va dal 10% al 20%. L’assenza di tanti autisti potrebbe creare serie difficoltà alla copertura del servizio e al traffico, in particolare nelle grandi città. Inoltre il servizio dei trasporti richiede una organizzazione da effettuare in anticipo in virtù delle turnazioni. 

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