Trapianto di midollo a nove mesi: «Filippo sta bene»

Il piccolo è affetto da una malattia rara. Una giovane tedesca ha risposto all'appello e ha potuto donare le cellule staminali infuse al Civile
MIDOLLO, TRAPIANTO A NOVE MESI
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Dopo nove mesi di apprensione e a quasi 48 ore dal trapianto di midollo osseo, mamma Serena stringe il suo Filippo e un sorriso torna a solcarle il viso.

Il suo piccolo, affetto da una malattia genetica rara, la linfoistiocitosi emofagocitica che colpisce una persona ogni 50mila, è vivo e sta bene grazie all'infusione di cellule staminali. È stata una giovane tedesca che ha potuto fare la donazione. La donna, gemello genetico del bambino, è una delle migliaia di persone che ha risposto all'appello su Facebook lanciato dai genitori.

Il trapianto, effettuato nel reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Civile di Brescia, diretto dal dottor Fulvio Porta è durato una decina di minuti e Filippo ha reagito bene. Il peggio è passato, anche perché dalla diagnosi della malattia, avvenuta ad agosto, fino al trapianto, ogni giorno è stato vissuto come una lotta contro il tempo.

Per almeno due settimane, tempo necessario a far attecchire le cellule trapiantate e a ripopolare l'organismo di Filippo con cellule sane, il piccolo rimarrà in camera sterile stretto alla sua mamma, che lo lascia solo per pochi attimi per abbracciare Ada, l'altra figlia di sei anni, rimasta a casa con il papà.

Un approfondimento su questo caso verrà trasmesso su Teletutto sabato 11 gennaio in chiusura del telegiornale delle 12.30 a firma di Clara Camplani. 

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