Tram della città: il project financing di Fs e Brescia Mobilità

Due linee entro il 2027 con 400 milioni investiti Scarpa: «Procedura nuova, la scelta spetta al Comune»
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Brescia inizia a porre le premesse per dotarsi, fra qualche anno, del tram da integrare con il sistema di trasporto attuale nell’ottica di una mobilità sempre più verde e sostenibile.

Gli attori. Ferrovie dello Stato e Brescia Mobilità hanno infatti presentato al Comune una proposta in project financing secondo gli schemi del Public Private Partnership (Ppp) per la progettazione, costruzione, gestione ed esercizio del «Sistema di trasporto di massa di superficie nel Comune di Brescia».

 

 

La proposta fa seguito all’accordo di collaborazione siglato il 29 marzo 2018 e riguarda due nuove linee tranviarie che attraverseranno il territorio del Comune di Brescia. Una prima linea collegherà la Fiera alla Pendolina e oltremella passando naturalmente per il centro città, una seconda in linea orizzontale collegherà il Violino a viale Bornata.

I percorsi. I tracciati sono quelli indicati dal piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) secondo il quale la tranvia potrebbe diventare uno dei futuri pilastri dell’evoluzione del sistema di mobilità cittadino. Il valore complessivo dell’investimento è di 400 milioni di euro e prevede il ricorso a capitali privati in misura maggioritaria. Secondo il progetto l’entrata in servizio del sistema tranviario è stimata nel mese di aprile 2027.

«È una delle prime volte che si ricorre a questa procedura di finanziamento - spiega il presidente di Brescia Mobilità Carlo Scarpa - sicuramente la prima volta in Italia da quando è entrato in vigore il codice appalti nel 2016. Noi naturalmente abbiamo messo sul tavolo il progetto di disegno preliminare, il piano economico dell’infrastruttura, la convenzione e una serie di indicazioni. Spetta ora alla Loggia valutare la proposta ed entro fine anno inviarla al Ministero dei Trasporti per accedere ai fondi statali destinati a cofinanziare il progetto a cui seguirebbe la successiva fase di gara ad evidenza pubblica per la realizzione e gestione dell’opera».

Un cronogramma dell’opera che non si sviluppa proprio in tempi brevissimi. «Diciamo che ci vorrà all’incirca un anno al Ministero per valutare il progetto e la sua sostenibilità - spiega ancora Scarpa - poi ci sono i tempi di costituzione della società, la ricerca di soggetti privati interessati, e via dicendo. Dal 2022 potrebbero iniziare i lavori per giungere al 2027 all’entrata in esercizio».

Diamo per scontato la presenza dei fondi strutturali del Ministero appositamente destinati allo scopo, ma visti i chiari di luna potrebbero essere cancellati. In quel caso avete pensato ad una alternativa? «Sì, ed è quella di concentrarsi solo su una linea (Fiera Pendolina ndr.) riducendo tempi e costi e ricorrendo a partner privati e fondi d’investimento. Ma a prescindere da tutto resta centrale - sottolinea Scarpa - la volontà del Comune di realizzare l’opera. Noi forniamo tutti gli strumenti, la decisione finale spetta alla politica».

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