Tragica alluvione a Petra, il racconto del bresciano Fabrizio
«Non mi spiego come quella che sembrava una semplice pioggerellina abbia potuto provocare un disastro simile. Vedevo che le guide locali continuavano a fissare le montagne e a parlottare fra loro, ma non capivo. Finché non abbiamo sentito un boato e dalle montagne sono spuntati due fiumi, che hanno iniziato a scorrere giù verso Petra».
Il racconto è del bresciano Fabrizio Martire che, insieme alla fidanzata e ai genitori, è stato testimone venerdì di una terrificante calamità naturale. Un’alluvione senza precedenti che ha colpito il sito archeologico giordano. Stando a quanto riferiscono le autorità locali una bimba di sette anni è morta, sono almeno tre i dispersi e 3500 i turisti evacuati. Non mancavano i visitatori bresciani, fra cui la famiglia in vacanza a Eilat, che ha deciso proprio venerdì di visitare Petra.
«Già mentre eravamo sull’autobus ha iniziato a piovere - racconta Fabrizio -. Non una tempesta, ma una pioggerella leggera e costante. Siamo arrivati a Petra intorno alle 13 e a quel punto la biglietteria ci è stata chiusa praticamente in faccia. Siamo rimasti lì sotto la pioggia per ore, in attesa di capire cosa stesse succedendo, finché abbiamo sentito un boato provenire dalle montagne. Si sono formati due fiumi che sono poi confluiti in un solo gigantesco corso d’acqua che ha spazzato via le auto e, abbiamo saputo dopo, anche persone».
In quel momento il sito archeologico era, come di consueto, affollattissimo e le forze dell’ordine locali hanno trasferito i turisti sulle montagne. Il governatore del distretto di Petra, Sultan Al Madi, ha dichiarato il massimo stato di allerta. Intanto i bresciani hanno fatto ritorno sani e salvi in hotel.
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