Traghetto in fiamme, sta bene il medico bresciano

«Mio padre è vivo, è sulla nave San Giorgio». Così Alessandro Darsinos il figlio del medico bresciano che era sul traghetto andato a fuoco
Salvo il medico bresciano di origini greche che era sul traghetto
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Ore di angoscia e di attesa, fino alla svolta arrivata nel tardo pomeriggio: Aristide Darsinos, medico bresciano di origini greche, sta bene ed è salito a bordo della nave San Giorgio della Marina Militare. «Una buona notizia dopo 36 ore – dice il figlio Alessandro.  - La comunicazione  è arrivata dalla Capitaneria di Porto».

La moglie e i figli, che non avevano sue notizie da un paio di giorni, hanno seguito da casa l’evolversi dell’incendio sulla Norman Atlantic nelle acque dell’Adriatico, fino alla comunicazione delle ultime ore: l’uomo è stato portato in salvo, tra gli ultimi a lasciare la nave e tra i primi, da medico, a prestare soccorso tra i feriti.

Il dottor Darsinos, oculista in servizio ai poliambulatori del Civile di Brescia, non sarebbe tuttavia ancora riuscito a parlare di persona con i familiari che vivono a Botticino, provati dalle lunghe ore di attesa e di angoscia, con attimi di tensione anche nei confronti della stampa arrivata in paese.

A bordo della San Giorgio, insieme al dottor Darsinos, anche decine di altri passeggeri portati in salvo: 478 le persone che si erano imbarcate a Patrasso sulla Norman Atlantic diretta ad Ancona. All’alba di domenica mattina l’incendio, con le operazioni di soccorso particolarmente difficili per via delle avverse condizioni meteo. Il bilancio, ancora provvisorio, è di otto morti e potrebbero esserci dispersi.

Il rientro in Italia del medico bresciano dovrebbe avvenire nelle prossime ore, con la speranza dei famigliari di riabbracciarlo al più presto.

 

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