Traghetto in fiamme, a Brindisi il medico bresciano

E' giunta in porto a Brindisi poco prima delle 20 la nave da sbarco San Giorgio con a bordo 200 naufraghi, tra cui il medico bresciano
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L'attesa di riabbracciarlo tra i familiari di casa a Botticino sembra dover durare ancora poco. L'odissea di Aristides Darsinos, l'oculista di origini greche che lavora ai poliambulatori del Civile di Brescia e che si trovava a bordo del traghetto Norman Atlantic andato a fuoco, è infatti all'ultimo capitolo.

E' attraccata in porto a Brindisi poco prima delle 20 la nave da sbarco San Giorgio con a bordo 214 naufraghi, tra cui appunto il medico di origini greche che da domenica non ha ancora potuto parlare neppure telefonicamente con i propri cari.

Dalla Capitaneria di Porto i parenti che vivono nel Bresciano, a partire dal figlio Alessandro, hanno appreso lunedì che l'oculista stava bene e che era stato trasbordato sulla nave della Marina militare San Giorgio. Nave che è rimasta impegnata fino a questo pomeriggio nelle operazioni di soccorso in alto mare e che solo nella serata di martedì ha potuto fare ritorno in porto a Brindisi.

Un porto che ha accolto la nave avvolto nella neve caduta nelle scorse ore. A bordo della nave i 214 naufraghi del Norman Atlantic dovranno tuttavia restare ancora: sono infatti saliti immediatamente a bordo dell'imbarcazione della Marina Militare gli investigatori chiamati ad interrogare tutti i sopravvissuti. La squadra, composta da personale della Capitaneria di Porto e della Polizia di Stato è giunta a bordo trasportata da un elicottero. Tra i naufraghi che dovranno rispondere alle loro domande c'è anche il comandante del traghetto andato a fuoco, Argilio Giacomazzi, indagato insieme all’armatore Carlo Vicientini per naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni. Il comandante - che ha seguito a bordo tutte le operazioni di evacuazione ed è stato l'ultimo ad abbandonare la nave - è anche testimone dell’incidente e presumibilmente sarà ascoltato prima in questa veste.

Lo sbarco dei naufraghi, secondo quanto riporta la Marina Militare sul suo profilo Twitter (@italiannavy) è iniziato pochi minuti dopo le 21. Non è dato sapere quanto dureranno le operazioni. Assieme ai primi sopravvissuti sono stati condotti a terra anche 5 corpi recuperati nelle acque circostanti il Norman Atlantic.

Nel frattempo il bilancio delle vittime sin qui accertate conta undici croci: nove tra gli occupanti il traghetto andato a fuoco e due tra i marinai albanesi di un rimorchiatore che stava inizialmente trasferendo a Valona l'imbarcazione incendiata, per la quale invece più tardi la Procura di Bari ha disposto il rimessaggio a Brindisi dove giungerà nelle prossime ore.

Tutto da chiarire, invece, un aspetto che potrebbe aggiungere ulteriore dolore a quello di questa tragedia del mare: il numero dei dispersi è tuttora incerto. Il sospetto che va rinnovandosi nel corso delle ore è che nella stiva del traghetto potessero esserci nascosti dei passeggeri clandestini, migranti imbarcati per raggiungere l'Italia senza passare dai varchi doganali. Potrebbero essere rimasti intrappolati in quell'inferno di fuoco e lamiere, senza vie d'uscita.

 

 

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