Tosoni si consegna alla Polizia: «E' l'assassino»

Il 28enne bresciano ha fornito la sua versione: sarebbe anche lui una vittima del furto finito male.
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Massimiliano «Max» Tosoni, il bresciano di 28 anni sospettato di aver ucciso il suo connazionale Andrea Macchelli, 48 anni, e un 25enne brasiliano, Hedley Lincoln Dos Santos, funzionario di una agenzia di cambio, si trova in stato di arresto.  Tosoni si è consegnato agli agenti del Coin, unità operativa investigativa di Fortaleza, intorno alle 13 di lunedì (ora brasiliana). La responsabile delle indagini, Mozarina Lacerda, ha confermato che il bresciano è destinato al carcere, dove dovrebbe essere trasferito oggi per motivi di sicurezza.

Il sospettato, però, nega il suo coinvolgimento nella doppia rapina, degenerata nel duplice omicidio, ma gli inquirenti affermano che non ci sono dubbi riguardo al suo ruolo nel delitto. Un «fantasy»: così uno degli inquirenti ha definito la deposizione di Tosoni, che avrebbe raccontato di essere una vittima dell’episodio e non uno degli autori dell’esecuzione.

Secondo la versione di Tosoni, nel primo pomeriggio, lui stesso stava camminando nelle vicinanze del suo appartamento quando è stato avvicinato da minori, che gli avrebbero detto di aver preso in ostaggio la sua compagna e suo figlio e che se non avesse obbedito loro, li avrebbero uccisi.

Tosoni ha aggiunto  che è stato costretto ad attirare le vittime al suo appartamento e che, quando sono arrivati, sarebbe stato legato in cucina per non vedere il momento della morte. «Avrei potuto essere la terza vittima» ha anche detto. La Polizia, però, ha rigettato tutte le versioni dicendo che crede piuttosto in un crimine premeditato. «Le versioni si contrastano. E in più non ci sono prove».

Secondo gli agenti il crimine ha origini lontane. Quando era stato arrestato nel 2009 con l’accusa di rapina aggravata, «Max» avrebbe conosciuto un criminale che avrebbe messo il bresciano in contatto con i  minori. Uno dei ragazzi era cugino del detenuto.  Nella loro deposizione, i minori arrestati hanno detto di non aver ricevuto alcun pagamento per il delitto, perché non hanno avuto il coraggio di uccidere le due vittime e che l’italiano avrebbe legato mani e piedi e poi avrebbe sgozzato le vittime.

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