Torna il Bigio, ma in corso Garibaldi

Succede a ridosso di un cantiere, coperto dai canonici teli raffiguranti scorci bresciani, e c'entra un vecchio pesce d'aprile
Il cantiere di corso Garibaldi - Foto Facebook/Francesca Parmigiani
Il cantiere di corso Garibaldi - Foto Facebook/Francesca Parmigiani
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Torna il Bigio, ma in corso Garibaldi. Succede a ridosso di un cantiere, coperto da teli raffiguranti scorci bresciani. 

La Cea Costruzioni ha affidato alla Max Service il compito di realizzare le immagini. Sono state usate tre foto: piazza Paolo VI, il Capitolium e piazza Vittoria. Con un dettaglio: nel quadrilatero disegnato da Marcello Piacentini compare anche il Bigio, la statua da anni al centro di dibattiti e polemiche in città.

La segnalazione è arrivata da Francesca Parmigiani, consigliere comunale della lista Al lavoro con Brescia, membro dell'Anpi provinciale. Su Facebook ha pubblicato le foto del cantiere, stigmatizzando la scelta di pubblicare la foto dell'Era fascista, nome originale della statua.

 

 

Nostalgie del Ventennio? Forse. Ma in realtà dall’azienda di Bedizzole spiegano di non essersi nemmeno accorti della presenza della statua di Arturo Dazzi. O meglio: di non sapere nemmeno di cosa si tratti. La spiegazione potrebbe dunque essere questa: scegliendo un’immagine on line, gli autori delle coperture sono incappati nella foto di piazza Vittoria pubblicata dal dorso bresciano del Corriere della Sera per un pesce d’aprile del 2015. Senza badare al contenuto, l’hanno utilizzata per il telo, appendendolo poi in corso Garibaldi. Insomma: due anni dopo, qualcuno ha creduto allo scherzo. Anche se, pare, in maniera del tutto inconsapevole. 

 

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