Torchiera: altre conferme sulla morte di Manolo

Il 6 aprile la corte d'assise prenderà atto del decesso e dichiarerà l'estinzione del reato
Ljubisa Vrbanovic, conosciuto come Manolo
Ljubisa Vrbanovic, conosciuto come Manolo
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Mancano solo gli estremi del suo funerale. Il procuratore generale Pier Luigi Maria Dell’Osso, che si è personalmente interessato della sua vicenda, ha chiesto lumi anche su questo. Della fine di Ljubisa Vrbanovic, il Manolo che la sera di Ferragosto del 1990 a Torchiera di Pontevico uccise i coniugi Giuliano e Agnese Viscardi, di 58 e 53 anni, e i figli della coppia Luciano e Maria Francesca di 28 e 23 anni, si sa tutto il resto. Anche l’ora del decesso.

Il pluriomicida serbo, affetto da un carcinoma polmonare, è spirato alle 6,30 dell’11 marzo di due anni fa. È morto nella sezione ospedaliera del carcere di Belgrado dov’era detenuto da anni e da dove, fosse sopravvissuto tanto, sarebbe uscite solo nel 2039, dopo aver scontato 40 anni di reclusione per il quadruplice omicidio.

Manolo avrebbe dovuto comparire davanti alla Corte d’assise di Brescia anche il prossimo 6 aprile, data alla quale il processo a suo carico era stato aggiornato a causa della sua irreperibilità.

L’arrivo e la traduzione in italiano del certificato che dà conto della sua morte e delle conferme che hanno tacitato tutti i sospetti del caso circa l’originalità sua e del suo contenuto, avranno senza dubbio un peso decisivo sul processo. Il 6 aprile la Corte d’assise con tutta probabilità infatti prenderà atto del decesso dell’imputato e dichiarerà il reato estinto.

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