Tokyo-Civile: viaggio salvavita per un bresciano

Storia di un paziente ricoverato nella città giapponese e rimpatriato grazie ad un volo medicalmente assistito
L'ospedale Civile (archivio) - Foto © www.giornaledibrescia.it
L'ospedale Civile (archivio) - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Un aereo attrezzato per fare fronte a qualsiasi emergenza, un viaggio da Tokyo all’ospedale Civile di Brescia decisamente delicato, ma portato a buon fine con la massima soddisfazione del paziente e della struttura bresciana.

È la storia di un paziente bresciano, ricoverato nella città giapponese a fine agosto per una pancreatite, che si è successivamente complicata con due arresti cardiocircolatori, che ne hanno compromesso lo stato di salute.

I genitori, in Italia, hanno da subito tentato disperatamente di avvicinare il figlio, cercando di far riportare il paziente in una struttura ospedaliera italiana. Missione non priva di difficoltà e di rischi, sia in relazione allo stato di salute del ragazzo, sia alla necessità di attrezzare un volo medicalmente assistito con professionisti sanitari in grado di assicurare il lungo viaggio.

«Grazie alla professionalità del dottor Nazzareno Fagoni dell’infermiere professionale Marco Brogoli (che si sono messi subito a disposizione per accompagnare il rientro del paziente, ndr) - dice il direttore generale del Civile Ezio Belleri - il paziente è stato rimpatriato ed è ora ricoverato nella nostra struttura. Il viaggio è stato lungo e faticoso e ha visto l’Asst Spedali Civili collaborare a stretto contatto con l’ambasciata italiana a Tokyo, il Ministero degli Esteri, la Prefettura di Brescia e Alitalia. Ringraziamo anche il prof. Castelli ed il prof. Rasulo che hanno costantemente collaborato con l’ambasciata, ed interagito con i medici giapponesi nella fase della dimissione. Ora il paziente è finalmente vicino alla sua famiglia».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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