Timbravano il cartellino e facevano gli idraulici «in nero»

I due operai lavoravano in case private, per loro sono scattati i domiciliari
Furbetti del cartellino. «Erano autorizzati ad agire così»
Furbetti del cartellino. «Erano autorizzati ad agire così»
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Li hanno arrestati a lavoro concluso. Un intervento per un guasto idraulico a casa di una signora. Peccato che in quel momento i due operai sarebbero dovuti essere impegnati per il Comune di Rezzato, di cui sono dipendenti. Il nuovo caso di furbetti del cartellino arriva dall’hinterland e l’indagine della Procura è nata dalla segnalazione di un residente.

Due 50enni bresciani si trovano da ieri agli arresti domiciliari e davanti al magistrato hanno ammesso tutto. Da tre settimane erano pedinati dagli agenti della Polizia locale di Rezzato e dai colleghi di Montichiari.

Sono accusati a vario titolo di truffa, peculato d’uso, peculato e false attestazioni di presenze in servizio. Secondo la ricostruzione degli inquirenti i due operai in alcuni casi timbravano in Comune e poi si muovevano con mezzi dell’amministrazione per andare a svolgere lavori in privato. In altre situazioni invece avrebbero avuto il sostegno di un collega: un terzo uomo che timbrava per loro il cartellino e li faceva risultare presenti quando invece erano lontani dal Comune di Rezzato. 

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