Tetti, camini e canne fumarie: tre roghi al giorno

Impressionante la frequenza con cui i roghi colpiscono le case, colpa di installazioni scorrette e mancate manutenzioni
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«Bisogna vederlo un comignolo quando espelle la fuliggine che brucia nella canna fumaria, sembra un vulcano». A dirlo e chi di comignoli in fiamme, tetti divorati dal fuoco e canne fumarie devastate da incendi ne ha viste tante. E non solo per anzianità di servizio - nella fattispecie, quella del caporeparto dei Vigili del fuoco di Brescia Rinaldo Maffeis -, ma per l’impressionante frequenza con cui il fenomeno degli incendi tetto sta interessando le case dei bresciani.

Un dato su tutti dà le dimensioni: dal 1° dicembre a domenica sono stati 23 gli interventi dei pompieri per incendio tetto e 73 quelli per incendio canne fumarie e camini. Per la media quasi tre al giorno.

Un’autentica piaga, che semina danni ingenti e spesso costringe fuori casa intere famiglie. Al centro del problema gli impianti di riscaldamento più tradizionali, caminetti, stufe e relative vie per la dispersione fumi. 

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