Test universitari, le testimonianze: «Tanto studio e un po' di fortuna, così sono passata»

Tanta ansia che ti fa rigirare nel letto. E il pensiero che va al giorno dopo, a quell’aula immensa piena di banchi, alle domande che potrebbero capitare, ai mesi passati chino sui libri mentre gli amici trascorrevano l’estate in vacanza. La notte prima dell’esame non si scorda mai, specialmente se si tratta del test d’ingresso alla facoltà di Medicina. «Ho studiato sei mesi per prepararmi al quiz» racconta Alessandro, oggi studente al terzo anno. Fare il medico è il suo sogno fin da quando era bambino ma riuscire a entrare non è stato affatto facile.
«Ho cominciato a fare le simulazioni ancora prima della maturità: su alcune materie scentifiche il mio liceo era un po’ carente, così ho dovuto colmare le lacune studiando da autodidatta. Personalmente ho trovato molto utile esercitarmi sulle domande uscite negli anni precedenti». Del momento dell’esame, Alessandro ricorda soprattutto la forte competizione che sembrava serpeggiare tra le postazioni disseminate nella hall: «Davanti ai quiz mi sforzavo di non pensare che in quello stesso momento, in tutta Italia, c’erano migliaia di persone che come me si erano impegnate e volevano anche loro un posto nell’ateneo che avevo scelto».
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Come orientarsi: le parole di Fatima e Ilaria
Per Fatima, 26 anni, la difficoltà principale è stata invece capire come studiare: «Tra AlphaTest, simulazioni e corsi a pagamento è importante orientarsi velocemente, perché il tempo per prepararsi bene non è mai abbastanza». Dopo non essere passata la prima volta, Fatima si è iscritta a Biotecnologie: studiare per gli esami universitari le ha dato quella preparazione in chimica e biologia che le mancava. «Grazie anche alle sessioni di studio con i tutor dell’Università di Brescia, alla fine ce l’ho fatta. Mi ero ripromessa che il secondo tentativo sarebbe stato l’ultimo a prescindere. Ma il mio successo è dovuto anche a un po’ di fortuna».
Sull’importanza di avere la sorte dalla propria è d’accordo anche Ilaria, studentessa 27enne di Odontoiatria. «Le domande del quiz sono tante e il tempo per rispondere poco: alcune sono le stesse delle simulazioni, altre possono sembrare impossibili. Per me è stato fondamentale capire il meccanismo con cui erano scritti i quesiti, soprattutto quelli di logica». Nonostante i primi tentativi andati male, Ilaria non si è mai data per vita e ha provato e riprovato fin quando non è riuscita a ottenere quello che voleva: «Ho continuato a perseverare, perché nella vita non mi vedevo da nessun’altra parte se non con indosso il camice bianco». E dopo anni di esami e tirocini, passare il test di Medicina le ha insegnato anche una cosa che sui manuali non si trova: «Prendere il giorno dell’esame come viene, perché non è il risultato di un test a scelta multipla a dirti chi sei e quanto vali».
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