"Test shock per un posto all'Aler". Aperta un'istruttoria

Mirko Lombardi, consigliere del cda dell'azienda, denuncia i metodi della selezione di Cispel Lombardia. La risposta del presidente dell'Aler Isacchini: «Mi sembra una cosa di assoluta banalità». Il Garante apre un'istruttoria.
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Sono alcune delle questioni indagate (con test Cba-Cognitive behavioural assessment, a risposta multipla) dalla società Cispel Lombardia nell'ambito di una recente selezione commissionata dall'Aler per un posto di dirigente tecnico. Il fatto, «un vero e proprio stupro della libertà individuale e della sua inviolabilità», è stato denunciato da Mirko Lombardi, segretario cittadino di Sinistra, ecologia e libertà nonché consigliere di amministrazione dell'Aler.

L'azienda, per la prima volta e a seguito di un pensionamento, si è rivolta alcuni mesi fa a una società esterna per la selezione, in particolare al braccio operativo di Confservizi Lombardia. Trenta persone si sono candidate, alcune già dipendenti Aler. L'11 marzo otto selezionati (in base a requisiti come la qualifica di ingegnere o architetto e all'esperienza) sono stati sottoposti a due test e a colloqui psicologici e attitudinali, dai quali sono emersi quattro nomi «papabili».

Tra di loro è stato scelto dal cda di Aler l'attuale dirigente tecnico. «Proprio da un candidato sono venuto a conoscenza delle modalità di selezione, vietate dalla legge italiana secondo il decreto del 9 luglio 2003 sull'"Attuazione della direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e condizioni di lavoro" - spiega Lombardi -. Si tratta di test che indagano profondamente nella privacy, utilizzati per indagini cliniche sullo stato di salute di un paziente, non pertinenti quindi con la valutazione che doveva essere fatta».

Lombardi ha parlato della questione al cda di Aler il 29 marzo, chiedendo la denuncia alla Procura della Repubblica e copia in bianco dei test, ottenuta lo scorso lunedì.

Il presidente dell'Aler Ettore Isacchini, dal canto suo, dichiara solo che si «tratta di una cosa di banalità assoluta. Una verifica non si nega a nessuno. Ma non bisogna confondere un test psicologico e con un test omofobico».

Lombardi da parte sua ha chiarito «L'Aler è parte lesa e bisogna evitare che Cispel commetta ancora guai di questa natura - prosegue il segretario di Sel -. Se il presidente Ettore Isacchini non denuncerà entro alcuni giorni il fatto alla Procura, ci penserò io». Sono stati già informati i sindacati e copia della documentazione sarà trasmessa «al Commissario europeo per la libertà, alle corrispondenti autorità italiane e al Parlamento, ma anche alle associazioni che si battono contro la discriminazione - conclude Lombardi -. La gravità del fatto e il suo rilievo penale getta un'ombra pesante sulla credibilità del Cispel».

Per questo chiede «un'indagine a tappeto sulle precedenti selezioni effettuate, le dimissioni del direttore, componente della commissione esaminatrice insieme alla psicologa che ha sottoposto i test ed elaborato i profili e il pagamento di eventuali danni».

In merito alla vicenda giovedì Il Garante per la protezione dei dati personali «ha aperto un’istruttoria in merito al questionario somministrato ai candidati che partecipavano alla selezione per il reclutamento di un dirigente tecnico presso l’Aler di Brescia, che, come riportato dalla stampa, sembrerebbe contenere anche domande sulle abitudini e i costumi sessuali».
Il Garante, spiega una dell’organismo guidato da Francesco Pizzetti, «intende verificare la liceità del trattamento dei dati dei candidati effettuato dall’Aler e dalla Cispel Lombardia, la società alla quale era stata affidata la selezione degli aspiranti dirigenti».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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