Terrorismo: espulso tunisino detenuto a Brescia

L'uomo era monitorato dalle forze dell'ordine perché ritenuto a rischio di radicalizzazione religiosa
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Un tunisino 39enne, irregolare e già destinatario di un decreto di rifiuto di permesso di soggiorno emesso dal questore di Milano, è stato espulso dall'Italia «per motivi di pericolosità sociale».

Il tunisino espulso, che era detenuto per reati comuni presso la casa circondariale di Brescia, era monitorato dalle forze dell'ordine perché ritenuto a rischio di radicalizzazione religiosa: secondo quanto accertato dalle attività investigative, era solito incitare, sia nel corso della preghiera che durante le normali attività all'interno della casa circondariale, all'odio razziale e alla violenza contro le donne, definite impure. Inoltre, l'uomo aveva manifestato approvazione dopo gli attentati di Parigi del novembre 2015.

Scarcerato l'altro ieri dalla struttura detentiva di Brescia, è stato rimpatriato con un volo per Tunisi dalla frontiera aerea di Malpensa. Si tratta della diciottesima espulsione del 2017, la numero 150 tra soggetti gravitanti in ambienti dell'estremismo religioso dal gennaio 2015 ad oggi.

 

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