Teorema della pazienza per gli innamorati

Questo è il tempo per piantare i semi in attesa del raccolto, affrontando la lontananza forzata come un periodo di conoscenza
Rose rosse - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Se c’è un tempo per tutto questo è il più adeguato per rafforzare la volontà e l’autocontrollo. È il momento di applicare il teorema della pazienza e di separare il riso dalle lenticchie, come fece l’artista Marina Abramovic nel 2016 a Miami.

Dobbiamo farlo adesso, mentre viviamo lontani da tutto, contando i minuti che scorrono come i chicchi calcolati dai partecipanti, seduti nei banchi costruiti per la performance. Potremmo riempire le ore vuote scrivendo lettere con carta e penna, oggetti abituali ormai in disuso. Sarebbe un modo anticonformista per ignorare la «moltanza» dei messaggi sul telefono, come direbbero «Alice e il Bianconiglio».

Dentro lo spazio smembrato fra preoccupazione e monotonia, scavallando le nuove abitudini qualcuno potrebbe riappropriarsi della scrittura. Mi riferisco agli innamorati, ai fidanzati che soffrono per l’impossibilità di incontrarsi e scambiarsi un bacio o una carezza. Penso a coloro che sentono crescere «in cattività» un sentimento nuovo o ne riscoprono uno che credevano dimenticato. Provo con la mia esperienza adulta a incoraggiarli nel rimettere in atto l’antica pratica del corteggiamento, ormai smarrita nelle pieghe di una malintesa parità. Uomini e donne amano essere corteggiati, le donne in modo particolare. Esse desiderano ancora essere cercate. Insieme ai fiori vorrebbero ricevere dei biglietti o sentire parole immutate.

Ognuno conserva il ricordo dell’attimo in cui ha sentito di non rassomigliare più a nessuno per la persona che l’ha guardato con occhi innamorati. Questo è il tempo per piantare i semi in attesa del raccolto, affrontando la lontananza forzata come un periodo di conoscenza, considerandola quasi il dono dell’uovo pasquale. Un periodo sostanziato dal dialogo nella dura prova generale per diventare delle vere coppie nel particolare. In amore, invertendo l’ordine dei fattori e anticipando la carne con il sentimento, il prodotto a volte cambia.

Quindi, innamoratevi della mente, poiché le sinapsi, come la stima, possono esercitare un’attrattiva che dura tutta la vita. Il cervello governa il nostro corpo, se associato saldamente al cuore produce la felicità, una sostanza immateriale che migliora sensibilmente l’esistenza.

Utilizzateli entrambi senza parsimonia, affinché i vostri pensieri diventino come un vento tiepido. La quarantena per alcuni sarà come un’ordalia, un duello giudiziario, la prova del fuoco dei sentimenti. Per quanti ne usciranno indenni avrà il profumo delle zagare e la bellezza inarrestabile della primavera che fa sbocciare il melo selvatico.

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