Tempio crematorio: sul raddoppio i CdQ chiedono chiarezza

Il progetto presentato ai residenti di Sant’Eufemia, Sanpolino e Cimabue. Legambiente chiede più controlli e verifiche
L’ingresso del tempio crematorio di via Fiorentini
L’ingresso del tempio crematorio di via Fiorentini
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Il progetto di raddoppio delle linee del tempio crematorio di via Fiorentini, a Brescia, che da due passeranno a quattro, è stato presentato nei giorni scorsi dall’assessore Valter Muchetti ai presidenti dei Consigli di quartiere Sanpolino, Sant’Eufemia e San Polo Cimabue, i più vicini alla struttura gestita da Altair.

Tutti ricordiamo cosa siano stati i due anni di pandemia da Covid-19 per la nostra città e la nostra provincia, il pesante carico di dolore, l’enorme numero di vittime e quindi l’incremento dell’utilizzo dell’impianto, con oltre seimila cremazioni l’anno. C’è chi ha ancora davanti agli occhi i container frigorifero per le salme in attesa di incinerazione, e ancora oggi molti si lamentano dell’attesa tra il funerale e cremazione.

Le diverse posizioni dei Consigli di quartiere

Eppure il progetto non riscuote il favore di tutti. Anzi. Il Cdq Sanpolino ad eccezione del presidente Paolo Ferrari che ha votato contro, ha chiesto alla Loggia «un’assemblea pubblica con la cittadinanza per capire se ci sia possibilità per impedirne il raddoppio». Il presidente del Cdq San Polo Cimabue, Basile, ha invece chiesto all’assessore e alla Altair ragguagli in merito alle emissioni dell’impianto. Gli è stato assicurato che queste non aumenteranno ma che anzi, grazie all’uso di nuovi filtri, resteranno nei limiti di legge, se non ben al di sotto. Ma si tratta «di un ampliamento necessario, peraltro autorizzato dalla Regione, con miglioramenti anche per l’utenza» ha specificato Basile.

Legambiente, che non è contraria al raddoppio, ha posto l’attenzione sulla necessità di effettuare controlli e verifiche al camino e alla qualità dell’aria vicino alle residenze di Sanpolino e Sant’Eufemia, che in alcuni casi sono anche a meno di 200 metri di distanza. E che sarebbe anche il caso di verificare la presenza di metalli nel terreno attorno al tempio da parte di un ente terzo. Peraltro Legambiente, che fa parte del Coordinamento bresciano per i servizi funerari insieme ad Adiconsum, Federconsumatori e Lega Consumatori, avrà un ulteriore incontro con la società gestrice il prossimo 30 marzo. E per quella data si dovrebbe essere espresso anche il Cdq di Sant’Eufemia.

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